Napoli, cittadini di Soccavo contro la nuova antenna telefonica: «È pericolosa per la nostra salute»

«È impensabile che installino qui una antenna per la telefonia mobile. In questo parco ci sono persone con gravi malattie tumorali e un area di svago frequentata dai...

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«È impensabile che installino qui una antenna per la telefonia mobile. In questo parco ci sono persone con gravi malattie tumorali e un area di svago frequentata dai bambini e dalle famiglie della zona».


Questa la voce comune di alcuni residenti del parco Primavera di via Giustiniano a Soccavo. Proprio qui infatti, da poco tempo sarebbero iniziati dei sopralluoghi da parte dei tecnici, per l'installazione di una stazione radio base per la telefonia mobile.

«Noi ci opponiamo a questa costruzione» dichiara Silvana, «perchè la riteniamo inutile e pericolosa. Io sono ancora in cura dopo aver affrontato un carcinoma al seno e se dovesse essere messa in funzione questa antenna sarei costretta a vendere l'appartamento in cui vivo. Non ci sembra corretto inoltre, che questa decisione sia stata presa dagli abitanti del palazzo alle nostre spalle senza che ci abbiano prima interpellato. Faremo tutto il possibile per evitare che questo avvenga».
 

La paura dei cittadini però, non riguarda solo la loro salute ma anche quella dei giovani che frequentano il parco giochi in prossimità delle palazzine. Nessuno studio al momento dimostra la pericolosità o la sicurezza di questi impianti, ma il timore a quanto pare, resta alto.

«Ci sono bambini, ragazzi e famiglie che frequentano l'area» afferma Daniela, «e non vogliamo che siano esposti a pericoli. Nessuno di noi è d'accordo a che i lavori proseguano e quindi riteniamo che sia opportuno fermarsi. Il parco alle nostra spalle e proprio accanto al palazzo su cui dovrebbe sorgere la stazione, è un punto di ritrovo per chi vive in questo quartiere e riteniamo che in ogni caso vada tutelato. Nei prossimi giorni intendiamo andare avanti in questa nostra battaglia e se sarà il caso, cercheremo anche di coinvolgere le istituzioni affinchè tutelino la nostra salute e quella dei nostri figli». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino