Napoli, spara all'ex moglie e compagno aveva già ucciso la prima consorte

Napoli, spara all'ex moglie e compagno aveva già ucciso la prima consorte
Si chiamava Loredana Esposito e aveva 22 anni. Fu uccisa sotto gli occhi della figlia, una bimba di solo cinque anni, mentre provava inutilmente a difendersi dall'uomo da cui...

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Si chiamava Loredana Esposito e aveva 22 anni. Fu uccisa sotto gli occhi della figlia, una bimba di solo cinque anni, mentre provava inutilmente a difendersi dall'uomo da cui si era separata due mesi prima. Era il 25 gennaio del 1991, accadde in un appartamento di rione luzzatti e i giornali parlarono di dramma della gelosia, ma anche di strage o carneficina mancata: oltre ad uccidere la moglie, giuseppe Antonucci colpì i genitori e un fratello della ragazza madre. 


Ma perché l'uomo non é rimasto detenuto. Dinanzi alla prima sezione di corte di assise (all'epoca presieduta da vincenzo galgano) l'uomo riuscì a far prevalere il proprio status di seminfermità mentale, riuscendo a spuntare una condanna a quindici anni di reclusione poi ridotta in appello. Difeso dal penalista napoletano Antonio Abet, l'imputato assistè in silenzio alla ricostruzione dell'accusa dell'allora pm claudio rodà, di fronte ai parenti costituiti parte civile. 
Alla fine, da quell'inferno del rione luzzatti, l'uomo ha scontato solo dieci anni di cella, potendo ritornare libero all'inizio del decennio scorso.
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Il Mattino