Si chiamava Loredana Esposito e aveva 22 anni. Fu uccisa sotto gli occhi della figlia, una bimba di solo cinque anni, mentre provava inutilmente a difendersi dall'uomo da cui...
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Ma perché l'uomo non é rimasto detenuto. Dinanzi alla prima sezione di corte di assise (all'epoca presieduta da vincenzo galgano) l'uomo riuscì a far prevalere il proprio status di seminfermità mentale, riuscendo a spuntare una condanna a quindici anni di reclusione poi ridotta in appello. Difeso dal penalista napoletano Antonio Abet, l'imputato assistè in silenzio alla ricostruzione dell'accusa dell'allora pm claudio rodà, di fronte ai parenti costituiti parte civile.
Alla fine, da quell'inferno del rione luzzatti, l'uomo ha scontato solo dieci anni di cella, potendo ritornare libero all'inizio del decennio scorso. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino