I fascicoli sono stati smarriti negli uffici del tribunale di Napoli per cui il processo rischia di saltare. Proprio così: c'è la concreta prospettiva che si...
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Il rischio di un flop giudiziario è semplice quanto grave: non si trovano le carte. Il processo di appello rischia quindi di saltare, cosa che rende più concreta la conseguente possibilità che i reati contestati finiscano in prescrizione. Reati che in primo grado hanno portato (era il marzo del 2017) alla condanna a 10 mesi di reclusione dell'ex consigliere comunale di maggioranza e imprenditore della vigilanza privata Nicola Ricchiuti, marito di una cugina del sindaco di Acerra. In primo grado furono condannati anche un dipendente di una ditta di Ricchiuti (a quattro mesi) e una terza persona, un muratore disoccupato e reclutato, secondo l'accusa, per promettere posti di lavoro in cambio di voti. Il manovale ha poi patteggiato una condanna a sei mesi.
Ma sulla vicenda pende ora una spada di Damocle: il rischio che salti il processo d'appello. Il fascicolo del primo grado, proveniente dal tribunale di Nola, è stato infatti smarrito nel tribunale di Napoli, dove la quinta sezione della Corte d'Appello avrebbe dovuto fissare già da un po' la data di inizio del processo di secondo grado. Ma il fascicolo non si trova per cui c'è il rischio che il reato venga prescritto a cavallo tra ottobre e novembre.
A questo punto è scattata una corsa contro il tempo. L'allarme è stato lanciato dai componenti della parte civile (tra gli altri figurano gli ambientalisti Alessandro Cannavacciuolo e Vincenzo Petrella) i quali hanno riferito che il dirigente della sezione di Corte d'Appello in cui si dovrà tenere il processo ha provveduto a sporgere denuncia di smarrimento del fascicolo. Sullo sfondo si staglia una situazione complessa, molto delicata. In base alla legge spazza-corrotti, varata appena alcuni mesi fa, le aziende dell'imprenditore Ricchiuti potrebbero non avere più rapporti di lavoro con le pubbliche amministrazioni se in appello la condanna dovesse essere confermata.
Nel frattempo i legali della parte civile stanno lottando contro il tempo e il contro il rischio di colpo di spugna provando a ricostruire il fascicolo del processo di primo grado allo scopo di evitare la prescrizione. Il processo coinvolge un personaggio importante della vita politica di Acerra. Importante non solo perché Nicola Ricchiuti è imparentato con il sindaco Lettieri. L'imprenditore opera infatti nel campo della vigilanza privata e, sempre in base al primo grado, durante la campagna elettorale alle comunali del 2012 avrebbe promesso una serie di posti di lavoro in questo settore a giovani e meno giovani tutti disoccupati. Ricchiuti compare anche nel dossier antimafia della Polizia con cui un ex dirigente del locale commissariato nel 2013 tentò invano di dare il via a una retata in municipio e al contestuale scioglimento del Comune di Acerra, già commissariato per infiltrazioni della camorra nell'ormai lontano 1992. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino