Napoli, sprint per l'edificio fatiscente di Ponticelli: primo progetto nel 2010

L'edificio è stato utilizzato fino a una ventina di anni fa e ospitava un panificio

L'edificio fatiscente di Ponticelli
Da rudere a un complesso di edilizia sociale. Si opera a Ponticelli per tentare di recuperare e riqualificare un edificio da tempo abbandonato e fatiscente così da...

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Da rudere a un complesso di edilizia sociale. Si opera a Ponticelli per tentare di recuperare e riqualificare un edificio da tempo abbandonato e fatiscente così da realizzare alloggi per famiglie in difficoltà. Il progetto originale, ormai datato, risulta complicato da concretizzare proprio per le pessime condizioni in cui versa l'edificio posto in via Napoli, nel centro storico del quartiere di Napoli Est.

Era il 2010 quando è stato approvato il progetto definitivo per recuperare il bene di Ponticelli. Allora la gestione del patrimonio comunale era affidata a un privato e, andata via la società, ci si è resi conto che nessuno aveva portato avanti la progettazione per i successivi lavori.

La svolta arriva nel 2020 quando Comune di Napoli e Regione Campania hanno sottoscritto un accordo per interventi di edilizia residenziale pubblica e programmi di recupero urbano dal valore di 107 milioni di euro. Di questi tre milioni sono destinati proprio all'immobile di Ponticelli posto a due passi dalla sede municipale e dalla biblioteca.

L'edificio è stato utilizzato fino a una ventina di anni fa e ospitava un panificio. Viste le condizioni di assoluto degrado è stata necessaria una bonifica del verde infestante e dei rifiuti di ogni genere. Soltanto in seguito a questa dei professionisti hanno potuto operare per valutare la sicurezza della struttura e avere un quadro preciso per arrivare a un progetto esecutivo. Le verifiche non hanno dato buone notizie: «Dai risultati delle indagini emergeva uno stato conservativo dell’edificio fortemente compromesso, sia a causa di una inadeguata fattura degli elementi strutturali in fondazione ed in elevato (molti dei quali superfetazioni) che per il succedersi nel tempo di crolli di ampie superfici di impalcati», si legge negli atti con cui Palazzo San Giacomo ha affidato ulteriori indagini ai tecnici esterni.

La strada per il recupero è tortuosa. L’immobile - presumibilmente costruito negli anni Venti o Trenta del Novecento - copre un’area di quasi mille metri quadrati. Al piano terra ci sono diverse abitazioni con accessi dalla corte e alcuni locali utilizzati come deposito e negozi. Attraverso scale e balconate comuni si raggiungono le abitazioni del primo piano. Diversi solai sono venuti giù e ci sono parti deteriorate o completamente crollate e, quindi, gli spazi sono inagibili e pericolosi. Da riunioni e sopralluoghi è emersa la necessità di «prevedere un intervento sulle strutture del fabbricato di "maggior consistenza” rispetto a quello inizialmente ipotizzato». Difatti, in collaborazione con la locale Soprintendenza - essendo il bene inserito nel perimetro del centro storico del quartiere di Napoli Est - si è concordato di giungere a un progetto «che da una parte mirasse a preservare i residui elementi tipologici e formali di primo impianto dell’edificio e dall’altra prevedesse una sostanziale riconfigurazione delle strutture esistenti».

Attraverso un rilievo più puntuale - cui lavorano i professionisti esterni - sarà possibile conoscere le diverse fasi costruttive e altre caratteristiche dell’edificio di Ponticelli. Si tratta di un passo fondamentale per valutare quali sono gli interventi possibili da attuare con il futuro progetto di rigenerazione. Uno dei tanti che riguarda il quartiere di Napoli Est sul quale si concentra il programma di recupero urbano di più vasta portata che intende recuperare spazi e beni comunali puntando su verde e servizi.

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Il Mattino