Napoli, sputo in faccia e spintoni: aggredito autista dell'Anm

Napoli, sputo in faccia e spintoni: aggredito autista dell'Anm
Spinte, schiaffi e uno sputo in faccia. Questa l’aggressione subita da un autista Anm che stamattina è stato trasportato all’ospedale Cardarelli, dove sono in...

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Spinte, schiaffi e uno sputo in faccia. Questa l’aggressione subita da un autista Anm che stamattina è stato trasportato all’ospedale Cardarelli, dove sono in corso gli accertamenti diagnostici per valutare la sua condizione clinica. Il 37enne, in forza all’azienda dei trasporti partenopea, si trovava in piazzale Tecchio, a Fuorigrotta, quando è stato assalito da un uomo che, prima di aggredirlo fisicamente, gli ha sputato addosso. «L’autista della linea 181 prima di giungere allo stazionamento nel piazzale, aveva percorso via Caravaggio notando che un uomo, che non si trovava presso alcuna fermata dell’autobus, gli faceva segno di farlo salire a bordo- racconta Adolfo Vallini del coordinamento del sindacato Usb- come da regolamento, l’autista non si è potuto fermare ed è stato, successivamente, raggiunto da quell’uomo che lo ha insultato, sputandogli contro e spintonandolo fino a farlo cadere a terra».

 
Il conducente, ha battuto la testa al suolo, riportando una ferita lacero contusa all’orecchio ed è stato soccorso dall’ambulanza della postazione “San Paolo” che gli ha prestato le prime cure, trasportandolo all’ospedale Cardarelli. Sulla vicenda, è intervenuta la polizia di Stato che sta indagando per ricostruire l’identità dell’aggressore, descritto come un uomo di circa 40 anni. «Il capolinea di piazzale Tecchio è tra quelli maggiormente a rischio, teatro di molteplici aggressioni, verbali e fisiche, ai danni degli operatori di esercizio- dichiara Vallini- sono anni che chiediamo di aggiornare il documento di valutazione dei rischi affinché l'azienda possa attuare, in modo concreto e strutturale, le opportune e necessarie misure di prevenzione presso i capolinea e a bordo dei mezzi aziendali, attraverso l'utilizzo di personale inidoneo riqualificato in mansioni di bigliettaio o vigilantes».


Piazzale Tecchio, nel giugno del  2016, fu infatti teatro di una delle aggressioni più feroci ai danni del personale Anm ed Ezio Lucchese, l'autista aggredito, venne sfregiato al volto con un bicchiere e successivamente, preso a pugni. «Dopo quell’aggressione la zona fu presidiata dai vigilantes ma questa attenzione è durata poco, invece soprattutto in questo momento di emergenza sanitaria, legato al rischio Coronavirus - conclude Vallini - come rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza abbiamo evidenziato, una volta di più, l'inettitudine da parte del managemant di adeguarsi alla realtà, di prendere decisioni e affrontare i problemi nel rispetto del testo unico per la sicurezza sul lavoro, a cominciare dalla pulizia e sanificazione costante dei mezzi, fino alla consegna dei dispositivi di protezioni che realmente servono ai lavoratori per proteggersi dal virus». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino