Qual è lo stipendio dei collaboratori del sindaco di Napoli? Cioè, quanto paghiamo tutti noi per lo staff che il primo cittadino decide personalmente di ingaggiare?...
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Dopo il doveroso chiarimento passiamo al racconto che inizia esattamente lo scorso quattro luglio. De Magistris fresco di rielezione, scrive che «la nuova amministrazione comunale... intende proseguire nella stessa direzione, con l'impegno e la determinazione a completare quanto ancora in itinere e a continuare secondo quel nuovo modo di fare politica basato sulla democrazia e sull'autonomia», e siccome per proseguire c'è bisogno di ricostituire lo staff, nomina subito sette collaboratori i quali offrono la propria disponibilità a lavorare a titolo gratuito per l'organo politico. Applausi a scena aperta. Persone che accettano di sacrificare parte del loro tempo per dedicarsi al futuro della città, meritano solo applausi.
Quattro giorni dopo l'infornata di assunzioni a titolo gratuito, la nuova Giunta si riunisce. È l'otto di luglio, sindaco e assessori si siedono al tavolo: la città è alle prese con le buche sulle strade, con la necessità di sostenere il welfare, con i trasporti che stanno collassando ma la Giunta è concentrata su un altro fronte. È importante creare una struttura per inquadrare le persone che collaborano con loro. Detto-fatto viene presentata una delibera nella quale si approva l'assunzione di 57 collaboratoti, fra i quali anche i sette dell'ufficio del sindaco, per una spesa annua che supera i due milioni di euro (2.204.640 per la precisione). Poi c'è pure un'altra decisione che riguarda il direttore generale Auricchio: viene riconfermato e si stabilisce per lui uno stipendio da 309mila euro all'anno, compresi oneri e Irap.
Tutto in regola. Tutto chiaro, evidentemente tra i dipendenti comunali nessuno ha le caratteristiche desiderate da sindaco e assessori, il Comune non è in dissesto e non rientra nemmeno fra gli enti «strutturalmente deficitari», tant'è che la commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali concede il suo «placet» il giorno due di agosto.
Insomma, sul bilancio dell'Amministrazione quei due milioni e mezzo per gli stipendi di collaboratori e direttore generale possono essere appostati senza nessuna remora.
E così si giunge all'ultimo atto ufficiale, varato il primo di settembre e pubblicato appena due giorni fa. In soli sessanta giorni la collaborazione gratuita diventa a pagamento: da zero a quattocentomila euro all'anno. Olé. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino