Immigrato nella stazione di Napoli: «Prego, controllate il mio zaino». E dentro c'erano tavolette di hashish

Immigrato nella stazione di Napoli: «Prego, controllate il mio zaino». E dentro c'erano tavolette di hashish
Nell’ultimo anno nella stazione centrale di Napoli sono stati effettuati serrati servizi di controllo con dispositivi perimetrali di sicurezza che, con tendiflex e desk...

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Nell’ultimo anno nella stazione centrale di Napoli sono stati effettuati serrati servizi di controllo con dispositivi perimetrali di sicurezza che, con tendiflex e desk della Polizia Ferroviaria, includono l’intero perimetro dello scalo ferroviario.


Tale dispositivo prevede la creazione di cinque varchi di accesso alla stazione, garantendo così una vigilanza mirata del territorio ferroviario e consentendo, in ingresso e in uscita, un controllo a campione dei viaggiatori, esteso anche ai bagagli grazie all’ausilio dei metal detector.

Proprio mentre era in atto questo dispositivo perimetrale, un cittadino gambiano di 35 anni si è avvicinato ai poliziotti, consegnandosi e porgendo agli agenti lo zaino di cui era in possesso, affinché lo ispezionassero.

Capita spesso che i cittadini, alla vista del varco, si avvicinino spontaneamente agli agenti e porgano il bagaglio o i documenti per il controllo, ma l’atteggiamento del gambiano è stato a dir poco inusuale visto che, ispezionando lo zaino, i poliziotti hanno rinvenuto all’interno, confezionate nel cellophane, nove tavolette di sostanza stupefacente che, successivamente analizzate con esame colorimetrico presso il Gabinetto Interregionale della Polizia Scientifica, è risultato trattarsi di hashish.

Le barrette di sostanza stupefacente del peso complessivo di 860 grammi sono state sequestrate dagli agenti della Polfer e il gambiano, in ragione del fatto che si è autodenunciato, è stato deferito all’ Autorità Giudiziaria in stato di libertà; sono in corso indagini da parte della Polizia Ferroviaria di Napoli per comprendere le motivazioni che hanno spinto il trentacinquenne a consegnarsi agli agenti.

 


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Il Mattino