Napoli, la rivolta di piazza Bellini: I residenti al Tar: fermi la movida

Napoli, la rivolta di piazza Bellini: I residenti al Tar: fermi la movida
Stop alla movida molesta di piazza Bellini, dalle 22 alle 6 per tutti i giorni della settimana. Questa la richiesta di residenti, albergatori e comitati civici di piazza Bellini,...

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Stop alla movida molesta di piazza Bellini, dalle 22 alle 6 per tutti i giorni della settimana. Questa la richiesta di residenti, albergatori e comitati civici di piazza Bellini, che hanno deciso di presentare ricorso al Tar grazie ad un pool di cinque avvocati (Renato Sivio, Giuseppe Sparano, Mauro Boccassini, Roberto de Filippis Gennaro Esposito) - per la continuata «esposizione a livelli di inquinamento acustico» superiore ai limiti previsti dal Piano di zonizzazione acustica. Il ricorso è stato redatto sulla scorta della relazione dell'Asl Napoli 1 Centro che, dopo l'ennesima denuncia da parte dei ricorrenti, nella notte tra il 17 ed il 18 giugno scorso, ha potuto accertare, con l'uso di apparecchiature regolarmente calibrate, come a piazza Bellini si registrasse un inquinamento acustico, da solo rumore «antropico», di 105 decibel, superiore al limite di 55 decibel previsto dal Piano acustico (approvato con delibera di Consiglio comunale, il 21 dicembre 2001).

 
Ad integrazione del già esistente piano regolatore generale. In sostanza questo sta a significare che a piazza Bellini il livello acustico supera di 50 decibel quello previsto dai regolamenti. Per molto meno, una settimana fa, il Tribunale civile di Brescia ha condannato il Comune a risarcire a due suoi cittadini 50mila euro, a causa del rumore antropico (superiore di 20 decibel, rispetto ai 50 registrati a Napoli, ndr) per gli schiamazzi degli avventori di alcuni locali. Una sentenza che può fare giurisprudenza, in un Paese dove da oltre vent'anni si combatte la movida a suon di ordinanze sindacali. Nel ricorso dei residenti di piazza Bellini si legge inoltre: «Il limite di 55 decibel, previsto dal Piano di zonizzazione acustica, per letteratura medica, per l'Organizzazione mondiale della sanità e per l'Agenzia europea per l'ambiente è assolutamente invalicabile e la protratta esposizione a livelli di inquinamento superiore, determina malattie quali ipertensione arteriosa, disturbi cardiovascolari, disturbi del sonno e dell'apprendimento, depressione e stress post reattivo oltre a tutta una serie di vere e proprie malattie psichiatriche e psicologiche facilmente comprensibili».


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