Dopo il Comune «derenzizzato» arriva quello «desalvinizzato». Dal palazzo del Consiglio comunale di via Verdi sventola da ieri lo striscione anti-Salvini,...
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Al di là delle polemiche che si stanno protraendo da due settimane, la domanda sorge spontanea: il sindaco sarà presente al corteo anti-Salvini? «Dove c’è il popolo, c’è anche il sindaco – risponde il primo cittadino - Mi auguro sia una grande manifestazione popolare, ricca di musica e di satira». De Magistris commenta poi le dichiarazioni del numero uno leghista, che ha definito «zecche» gli attivisti dei centri sociali: «Salvini non si può permettere di definirli così, la trovo un’offesa incredibile – evidenzia l’ex pm - considerato quanto stanno facendo i centri sociali in questi anni. Per me sono motivo di grande orgoglio e, tra i due, è retorico chiedersi da quale parte sto». Poi alza ancora l’asticella dello scontro: «Salvini era quello che diceva “Napoli colera”, o “scappate che arrivano i napoletani che puzzano”, è quello che ha fatto leggi contro il Sud, del partito travolto dalla questione morale. Si accorgerà che il Sud si sta riscattando da solo e non vuole stare più al guinzaglio della Lega Nord e di quelle strutture partitocratiche ed economiche che hanno sempre spostato le risorse al Centro Nord». Parole alle quali il segretario della Lega risponde per le rime intervenendo ai microfoni di Radio Uno: «De Magistris mi dà del nazifascista, evidentemente ha dei problemi di equilibrio personale. Ma vi pare normale che un sindaco dica io sto coi centri sociali, quelli che fanno a manate con la polizia? Con i problemi di viabilità, sicurezza e lavoro che ci sono a Napoli». Ed ecco la stoccata: «Che il sindaco da 15 giorni stia ad insultarmi è da ricovero». Tutte polemiche che non aiutano a distendere gli animi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino