Napoli, studenti si «ribellano» alla preside e fanno il concerto di Natale in strada

Napoli, studenti si «ribellano» alla preside e fanno il concerto di Natale in strada
Il tam tam è passato attraverso la rete con l'orario dell'appuntamento e il luogo. E l'adunata dei giovani si è tenuta sulle scale di via dei Mille per tenere il...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il tam tam è passato attraverso la rete con l'orario dell'appuntamento e il luogo. E l'adunata dei giovani si è tenuta sulle scale di via dei Mille per tenere il tradizionale concerto benefico di fine anno del liceo Mercalli. Duecentocinquanta studenti si sono organizzati a pochi passi dalla scuola per festeggiare il Natale e dare una mano all'Unitalsi. Una tradizione. Non è la prima volta. Ma questa volta avevano, a loro modo di vedere, un motivo in più per darsi appuntamento. Una sfida alla preside, Luisa Peluso, che dopo l'occupazione conclusasi con lo sgombero da parte delle forze dell'ordine il 16 dicembre scorso, non aveva avuto modo di poter organizzare l'appuntamento. Problemi tecnici. Questo si sono sentiti dire i ragazzi quando hanno chiesto di poter tenere comunque il concerto. Inizialmente fissato per due sere fa. «In realtà un evento che conclude le attività - spiega la preside Luisa Peluso - non si può tenere, se la vogliamo dire tutta, se le attività non ci sono state».




L'occupazione è durata qualche giorno. Iniziata venerdì scorso, si è chiusa con lo sgombero non senza una mediazione sia dei professori che della polizia che auspicavano una «liberazione» spontanea. Non c'è stato nulla da fare. I ragazzi sono rimasti a scuola fino al 15 dicembre. Poi è arrivata la polizia. Il 16 si è fatta la disinfestazione, il 17 sono tornati in classe. E da ieri sono in vacanze di Natale. «Mi sembra eccessivo pretendere che a ridosso di una occupazione - aggiunge Peluso - si faccia poi un concerto all'interno della scuola».



«Si può dare - aggiunge - l'interpretazione che si vuole, io non parlo di divieto ma di collisione di eventi, la scuola non può ospitare una festa dopo l'occupazione». I ragazzi sono andati avanti per la loro strada. E si sono visti ed hanno suonato e cantato in pieno centro a ridosso delle vie dello shopping per onorare - questo il loro punto di vista - l'impegno con l'Unitalsi. «Non li abbiamo voluti - spiega Giorgio - lasciarli soli». Fatto lo spettacolo ora gli studenti torneranno a scuola dopo la pausa natalizia, il prossimo 7 gennaio. E loro sperano - spiegano - che il capitolo occupazione venga in qualche modo dimenticato. Chiuso. La mediazione - racconta la preside - con i ragazzi è stata tentata in tutte le maniere. Non c'è stato verso di farli uscire volontariamente. Non è servito neanche il tentativo pressante di più di un docente. «Non dimentichiamoci - ribadisce Peluso - che si tratta di interruzione di pubblico servizio, perchè la scuola è un pubblico servizio».



Il resto si vedrà. Quanti erano ad occupare? «Questa - chiarisce Peluso - lo sa la polizia che come è prassi una volta che è intervenuta dopo aver fatto la segnalazione come è mio obbligo ha sgomberato la scuola, identificato i ragazzi e tra loro c'erano anche minori. Altro io non so». Gli studenti, invece, parlano di molte denunce, ben 34, che nei mesi futuri avranno un loro peso. Ma a questo, comunque, ci penserannoin seguito. Ora hanno messo le energie che avevano a disposizione per la riuscita del concerto. Due ore di canti e musica. Una mano all'Unitalsi ma soprattutto, questo il loro obiettivo, vincere la sfida con la preside. Se così può essere definita. Perchè, va detto, se il concerto non si è tenuto nel salone del Mercalli è anche colpa loro.
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino