Il tam tam è passato attraverso la rete con l'orario dell'appuntamento e il luogo. E l'adunata dei giovani si è tenuta sulle scale di via dei Mille per tenere il...
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L'occupazione è durata qualche giorno. Iniziata venerdì scorso, si è chiusa con lo sgombero non senza una mediazione sia dei professori che della polizia che auspicavano una «liberazione» spontanea. Non c'è stato nulla da fare. I ragazzi sono rimasti a scuola fino al 15 dicembre. Poi è arrivata la polizia. Il 16 si è fatta la disinfestazione, il 17 sono tornati in classe. E da ieri sono in vacanze di Natale. «Mi sembra eccessivo pretendere che a ridosso di una occupazione - aggiunge Peluso - si faccia poi un concerto all'interno della scuola».
«Si può dare - aggiunge - l'interpretazione che si vuole, io non parlo di divieto ma di collisione di eventi, la scuola non può ospitare una festa dopo l'occupazione». I ragazzi sono andati avanti per la loro strada. E si sono visti ed hanno suonato e cantato in pieno centro a ridosso delle vie dello shopping per onorare - questo il loro punto di vista - l'impegno con l'Unitalsi. «Non li abbiamo voluti - spiega Giorgio - lasciarli soli». Fatto lo spettacolo ora gli studenti torneranno a scuola dopo la pausa natalizia, il prossimo 7 gennaio. E loro sperano - spiegano - che il capitolo occupazione venga in qualche modo dimenticato. Chiuso. La mediazione - racconta la preside - con i ragazzi è stata tentata in tutte le maniere. Non c'è stato verso di farli uscire volontariamente. Non è servito neanche il tentativo pressante di più di un docente. «Non dimentichiamoci - ribadisce Peluso - che si tratta di interruzione di pubblico servizio, perchè la scuola è un pubblico servizio».
Il resto si vedrà.
Il Mattino