Riapertura scuole a Napoli, in piazza gli studenti delle superiori: «Vogliamo un ritorno in sicurezza»

Riapertura scuole a Napoli, in piazza gli studenti delle superiori: «Vogliamo un ritorno in sicurezza»
«Vogliamo certezza: ritorno in sicurezza». È la richiesta di circa un centinaio di studenti delle scuole superiori della Campania, riuniti nei...

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«Vogliamo certezza: ritorno in sicurezza». È la richiesta di circa un centinaio di studenti delle scuole superiori della Campania, riuniti nei collettivi Osservatorio popolare studentesco e gruppo studenti organizzati, che stamattina hanno manifestato sotto la sede della Regione Campania. Nel giorno in cui riaprono i cancelli delle scuole medie grazie a un’ordinanza del governatore De Luca, che dopo una ulteriore pronuncia del Tar della Campania ha fissato anche per le scuole superiori il rientro in aula al primo febbraio, i ragazzi sono scesi in piazza  per chiedere un potenziamento dei trasporti, spazi più ampi e adeguati e presidi sanitari all’interno degli istituti. 

«Tutti vogliamo fare rientro a scuola, se fosse stato per noi studenti saremmo rientrati già a settembre. Ma temiamo che una volta tornati in classe non ci siano i giusti presidi e distanziamenti. Vogliamo che vengano prese precauzioni idonee», racconta Martina Giancotti, studentessa al quinto anno dell’istituto artistico statale di Napoli. 

Tra i ragazzi si respira un clima di scetticismo rispetto al preannunciato ritorno ai banchi tra soli 6 giorni. «Io ci spero ma ne dubito altamente, ho passato varie ore in dad a piangere sperando di tornare in classe perché penso sia impossibile fare pittura, fare scultura attraverso la videocamera - continua Martina - Noi siamo più di 700 studenti, abbiamo sei piani, diversi laboratori, due palestre. Il problema è che non sono arrivati banchi, né sedie per tutti».

Gli studenti hanno intonato cori e slogan contro la ministra Azzolina e il presidente De Luca, rivendicando di essere stati abbandonati dalle istituzioni. «Abbiamo visto come non sia stato mosso un dito e stiamo semplicemente tornando a fare quello che è successo ad ottobre : entrare a scuola, fare da cavie e se i contagi si alzano sarà colpa nostra perché veniamo sempre dipinti come untori – spiega Francesco Ferorelli del liceo classico Vittorio Emanuele. Per il liceale «un ritorno ci deve essere, ma così può solamente portarci danni. Vogliamo che prima di tornare a scuola siano fatti davvero investimenti sui trasporti e sull’edilizia. Tante scuole il primo febbraio non torneranno per una mancanza di metraggio - denuncia - alcune non saranno abbastanza grandi da poter contenere le classi, molte delle quali continueranno in dad». Un altro presidio di docenti della rete Scuola Saperi e Cura è previsto nel pomeriggio davanti alla Prefettura di Napoli. 

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Il Mattino