Napoli, 20enne padre di un bimbo si toglie la vita. Gli amici: «Disperato perché senza lavoro»

Napoli, 20enne padre di un bimbo si toglie la vita. Gli amici: «Disperato perché senza lavoro»
Un ragazzo di 20 anni si è tolto la vita nel difficile rione Don Guanella a Napoli. Era figlio unico di buona famiglia e...

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Un ragazzo di 20 anni si è tolto la vita nel difficile rione Don Guanella a Napoli.




Era figlio unico di buona famiglia e padre di un bambino di due anni. Ha deciso di compiere l'estremo gesto gettandosi dal balcone dei suoi genitori, dal settimo piano. Un intero quartiere è sotto choc.



Incontenibile il dolore degli amici che raccontano: «G. era disperato per la mancanza di lavoro Non era un delinquente, non aveva problemi di droga».



«Avrebbe voluto solo una vita dignitosa - è il commento di Luigi Concilio, presidente de I Boss della Comunicazione - negata dalla malapolitica e dalle associazioni che mettono in primo piano solo rom e stranieri, dimenticandosi dei nostri ragazzi, perchè con loro non fanno business».



«Il dramma che lo ha ucciso – commenta il presidente della Municipalità Angelo Pisani – è quella mancanza di lavoro che non è una conseguenza del destino, bensì una colpa grave, un macigno pesante sulla coscienza di chi ha il dovere di assicurare un futuro lavorativo alle giovani generazioni e pensa invece solo al proprio tornaconto politico. I nostri quartieri – incalza Pisani – continuano ad essere ricettacolo di squallide passerelle elettorali e ancor di più lo saranno nei prossimi mesi, quando vedremo piccoli e grandi responsabili di questi autentici crimini contro l’umanità scendere dalle vetture spalleggiati da autisti, portaborse e guardie del corpo in incognito, per gettare al popolo l’ennesima dose di promesse elettoralistiche. Stavolta però si sbagliano: qui la gente non dimentica, e saranno proprio tragedie come quella del ventenne di Don Guanella a lasciare il segno, la traccia indelebile dell’abbandono politico-istituzionale che è alla base della disperazione. Rivolgo perciò un appello al premier Matteo Renzi affinché assuma immediatamente concrete e tangibili iniziative per i giovani dei nostri quartieri nel segno di nuova e duratura occupazione. Sono questi gli unici banchi di prova per un governo che dice di voler cambiare pagina. Viene prima la vita dei nostri ragazzi, poi le leggi elettorali». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino