«Tabù» il libro di Chiara Tortorelli al Pan con le parole di Masullo

«Tabù» il libro di Chiara Tortorelli al Pan con le parole di Masullo
Tabù - il volume di Chiara Tortorelli - verrà presentato sabato 18 febbraio, alle ore 17, presso il Pan di via dei Mille. Interverranno, insieme con l'autrice, e...

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Tabù - il volume di Chiara Tortorelli - verrà presentato sabato 18 febbraio, alle ore 17, presso il Pan di via dei Mille. Interverranno, insieme con l'autrice, e all'editore Aldo Putignano, Aldo Masullo, Matteo Palumbo, Enza Alfano. Letture di Massimiliano Foà e Mariarosaria Riccio.



«Tabù - si legge nella prefazione - è un libro di narrativa, è il ritratto dei nostri tempi e dei nostri giorni, dove tutto cambia velocemente. Ma noi restiamo uguali pur cambiando. Così, anche la “riedizione” di un libro apparentemente “uguale” nel titolo all’edizione precedente, in realtà è trasformata, è “altra”; il libro assume le sembianze di contenitore di nuove narrazioni perché ogni cosa è impossibile da fermare, anche la letteratura. Tabù diventa così un format di dissacrazione, un punto di convergenza dove il libro e la parola scritta incontrano la vita, un luogo dove chiunque ha accesso, perché la letteratura è viva, prende nuovi abiti e nuove forme, si plasma con i tempi, assume aspetti inusuali. Sinossi Scrivere in modo indelebile la storia della propria vita. È l’ossessione di Maurizio, lasciato da Marta senza un motivo, perché le cose prima o poi finiscono. E lui non riesce a trattenere i ricordi come vorrebbe, non accetta la fugacità dei sentimenti e l’assenza di motivazioni, casuali, impossibili da definire o da argomentare, che fanno arrivare al capolinea una storia d’amore ma anche un’esistenza. Un libro sull’angoscia esistenziale di fronte al flusso inarrestabile del tempo che racconta l’impossibilità di trattenere le persone amate e persino la loro memoria. Finché un evento straordinario non irromperà nel destino di Maurizio e lo legherà ad altre vite concentriche dove eros, violenza e follia costituiranno i tasselli di un nuovo gioco. Perché siamo ostaggi di una vita che non ci appartiene. Chiamata Tabù» 

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Il Mattino