Napoli, una targa per ricordare i giacobini del 1799 | Foto

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«Giovani cittadini distruggete coraggiosamente quel terribile mostro divoratore delle Repubbliche chiamato egoismo». Questa la scritta incisa sulla targa svelata,...

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«Giovani cittadini distruggete coraggiosamente quel terribile mostro divoratore delle Repubbliche chiamato egoismo». Questa la scritta incisa sulla targa svelata, all'ingresso della Basilica del Carmine, in memoria dei giacobini napoletani protagonisti della Repubblica partenopea del 1799, nel giorno del 216/o anniversario dell'esecuzione e della condanna a morte, in piazza Mercato, di otto patrioti tra cui Eleonora Pimentel Fonseca, Gennaro Serra e il vescovo Michele Natale.








Alla cerimonia, promossa dal Comune di Napoli e dall'Istituto italiano per gli Studi filosofici, hanno partecipato il vicesindaco Raffaele Del Giudice, l'assessore alla Cultura Nino Daniele e il presidente dell'Istituto Gerardo Marotta. Una cerimonia che è stata - come più volte sottolineato dai presenti - dedicata ai giovani perché - ha spiegato l'assessore Daniele - «la speranza è che nei nostri giovani si possa accendere la stessa fiamma che animò i nostri martiri per combattere le ingiustizie, le disuguaglianze, la paura in giorni in cui - ha evidenziato - autorità come il Papa e il Capo dello Stato hanno paventato il rischio di una Terza Guerra mondiale che porterebbe alla distruzione del genere umano e della Terra».



La targa apposta oggi 'sostituisce' quella che fu affissa in occasione delle celebrazioni del bicentenario della Rivoluzione partenopea poi smarrita o trafugata. Da Marotta, l'auspicio che il 20 agosto del prossimo anno le celebrazioni siano seguite da «una piazza colma di giovani perché solo così la guerra sarà evitata. Oggi - ha aggiunto - la presenza di giovani è scarsa, misera di fronte all'immensità della cultura dei giovani del 1799. Non ci sono - ha proseguito - uomini che si sacrificano per il bene di Napoli». I rappresentanti del Comune hanno annunciato la volontà di incidere i nomi dei patrioti sul sacello che chiude la fossa comune in cui furono gettati i loro resti. Durante la cerimonia, più volte, è stato sottolineato il valore della cultura, suggellato dalla lettura dell'appello diffuso dall'Anci nazionale e dal presidente Pietro Fassino affinché in tutti i musei e siti siano esposte la bandiere a lutto in memoria del sacrificio del direttore del sito di Palmira ucciso dall'Isis.
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Il Mattino