Napoli, tariffe più salate e investimenti: il bilancio in Commissione

Parte l'esame del bilancio 2024-2026

Via Verdi
Domani alle 12 in Commissione bilancio l'assessore Pier Paolo Baretta relazionerà ai Consiglieri comunali sullo schema di bilancio di previsione 2024-2026. Una...

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Domani alle 12 in Commissione bilancio l'assessore Pier Paolo Baretta relazionerà ai Consiglieri comunali sullo schema di bilancio di previsione 2024-2026. Una discussione che verterà su molte questioni a iniziare dal sicuro aumento delle tariffe per esempio, l'affitto dei beni del Comune come le sale per convegni al Maschio Angioino e gli impianti sportivi per arrivare alle mense scolastiche e gli asili nido.

Per queste ultime due fattispecie l'aumento dovrebbe scattare l'anno prossimo. Nella sostanza si tratta dei «servizi pubblici a domanda individuale e si intendono per questi tutte quelle attività gestite direttamente dal Comune di cui non vi è un obbligo istituzionale, che vengono utilizzate a richiesta dell’utente e che non sono state dichiarate gratuite per legge nazionale o regionale». 

Concretamente, questi servizi sono pagati in parte dal privato che li chiede e in parte dal Comune. Palazzo San Giacomo ha una percentuale di copertura del 36 per cento. Vale a dire che, per esempio, se affittare la Sala al Maschio Angioino Gemito costa 100 euro all’ora il privato versa il 36 per cento della somma e la restante parte è in carico al Comune. La percentuale di copertura del richiedente il servizio deve salire al 53,29%.  

Nel bilancio 2024-2026 ci sono però anche investimenti straordinari per 75 milioni sulla città. Per esempio 3 milioni sono stati utilizzati per la costituzione della “Napoli patrimonio” che si occuperà al posto della NapoliServizi della gestione del patrimonio immobiliare. Quattro milioni all’Anm che arriva a quota 50. Alla manutenzione degli immobili Erp vanno 15 milioni, altrettanti per le strade e verde, per le politiche sociali 8 milioni. Il piano straordinario di investimenti è finanziato da un mutuo con la Bei di 30 milioni, altri 20 milioni recuperati dai mutui non utilizzati, dalla Città metropolitana arrivano 11 milioni, 8 sono per l’efficientamento energetico.

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Il Mattino