Tenta di corrompere i poliziotti di una “volante” dell'Ufficio prevenzione generale della questura partenopea e, dopo l'arresto li minaccia anche di...
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I fatti. Hamid Er Ryfy, è stato notato dagli agenti di una volante mentre consegnava ad un suo connazionale un oggetto. I due, alla vista dei poliziotti, sono fuggiti in direzioni diverse e gli agenti, avendo riconosciuto nel 40enne uno spacciatore di droga del posto, lo hanno inseguito e bloccato.
Il marocchino, Hamid Er Ryfy, stringeva tra le mani una macchina fotografica Richon modello Digital Gr, che offriva ai poliziotti in cambio dell'immediato rilascio. I poliziotti hanno acceso la macchina fotografica, riscontrando che all’interno vi erano fotografie di una donna dai chiari tratti orientali. Hamid Er Ryfy, sottoposto ad un controllo, è stato trovato in possesso anche di una banconota da €.20,00, risultata falsa, di un abbonamento per autobus, risultato rubato, con un borseggio, mercoledì scorso,il 18. Hamid Er Ryfy aveva anche uno smartphone, modello Samsung GT, nonché la somma di €.460,00, della quale non sapeva giustificare il possesso.
L’uomo, abilmente, lasciava cadere a terra un sacchetto contenente dei documenti, recuperati, però, dai poliziotti, tra i quali carte d’identità, tessera sanitaria e patente di guida, intestate a varie persone.
Durante i controlli il 40enne riceveva una telefonata alla quale rispondeva un poliziotto, fingendosi amico dell’arrestato. L’interlocutrice chiedeva l’aiuto del cittadino marocchino per sbloccare un telefono cellulare di dubbia provenienza. Il poliziotto concordava un appuntamento con la donna, nel quartiere Ponticelli, recuperando il telefono e denunciando, M.C. di 38anni, per il reato di ricettazione.
Er Ryfy, resosi conto che per lui era inevitabile l’arresto, ha minacciato i poliziotti di morte, appena sarebbe tornato in libertà. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino