Aveva già ucciso la prima moglie, 26 anni fa, e oggi stava per uccidere anche la seconda. Giuseppe Antonucci, 54 anni, ha sparato contro la ex e il nuovo compagno di lei,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Antonucci aveva già commesso un omicidio, quello della prima moglie, Loredana Esposito, assassinata il 25 gennaio del 1991 nel corso di una lite scoppiata nella loro abitazione, nel rione Luzzatti, durante la quale ferì anche il cognato e la suocera. Per quell'omicidio, il 2 febbraio del 1993, la prima sezione della Corte di Assise di Napoli condannò Antonucci a venti anni di reclusione, dodici dei quali trascorsi tra il carcere e l'ospedale psichiatrico giudiziario, fino al 2003, quando è stato scarcerato.
Oggi, probabilmente in preda a un raptus di gelosia, Antonucci avrebbe inseguito la coppia, sparando, dall'esterno del Tribunale di Napoli fino alla vicina stazione della ferrovia Circumvesuviana: durante l'inseguimento la donna è stata colpita alla testa mentre l'uomo all'emitorace. Entrambi sono stati soccorsi dal 118 e portati al pronto soccorso.
A questo punto l'aggressore è fuggito, in direzione di piazza Cenni, sempre nei pressi del Tribunale, dove aveva parcheggiato la sua utilitaria, una Citroen C3. Giunto vicino all'auto si è liberato della pistola, lanciandola in una siepe. Poi si è allontanato mentre dalla Questura, e da tutti i commissariati della città, partivano pattuglie alla sua ricerca. Due poliziotti - Vittorio Porcini e Marco Salzano, il primo in forze al commissariato Ponticelli, l'altro in quello della zona Vasto - dopo essere riusciti a recuperare il suo numero di cellulare lo hanno chiamato, più volte, fino a convincerlo a consegnarsi.
L'uomo è stato raggiunto dalle forze dell'ordine nell'abitazione napoletana di un suo lontano parente, il marito di una sua nipote, dove Antonucci si era rifugiato.
Il Mattino