Napoli, tornano gli orologi dell'Eav: profumo di storia a via Depretis

Napoli - Mancava da anni. Ritorna in città l'undicesimo storico orologio della città di Napoli, splendido esempio di arredo urbano di inizio ‘900
Erano tutti sincronizzati tramite un segnale radiotrasmesso da Norimberga: negli anni '20 erano quaranta, denominati “impianti dell’ora unica”. Erano orologi...

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Erano tutti sincronizzati tramite un segnale radiotrasmesso da Norimberga: negli anni '20 erano quaranta, denominati “impianti dell’ora unica”. Erano orologi di precisione dell’Eav Ente Autonoma Volturno, tutti di ghisa, fusi nella prestigiosa fonderia di Enrico Treichier all’Arenaccia.

 
Fino alla soglia degli anni ’60 segnavano con estrema precisione lo scoccare di mezzogiorno e in concomitanza si sentiva in tutta la città il colpo a salve che veniva sparato da un cannone da Castel Sant’Elmo.
 
A tramandare questi ricordi è Angelo Forgione, scrittore e giornalista che, attraverso il suo blog e il movimento Vanto, ha condotto una battaglia affinché questi prestigiosi e storici orologi tornassero al loro posto dopo che erano stati rimossi e perse le traccie. Molti di questi storici orologi sopravvisuti anche ai bombardamenti della guerra, sono ancora oggi non rintracciabili e della loro sorta non c’è notizia.
 
In questi giorni l’undicesimo orologio è stato riposizionato, dopo il restauro, splendido esempio di arredo urbano di inizio ‘900, in via Depretis all'uscita della fermata della metrò Municipio di imminente apertura. L'albero che sovrasta e copre in parte lo storico orologio sarà potato a giorni, appena si elimina la recinzione del cantiere.
 
«Una piccola soddisfazione - scrive sulla sua pagina social Forgione - un orologio storico dell'Eav che torna a vivere nel centro di Napoli. Felice Balsamo dello staff del sindaco De Magistris ce ne dà comunicazione. Ne manca ancora uno dei 12 smontati per restauro, di cui 2 andati misteriosamente persi. Ma almeno uno è recuperato».  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino