Napoli, truffa del parcheggio Metropark alla stazione: 10 persone a giudizio

Napoli, truffa del parcheggio Metropark alla stazione: 10 persone a giudizio
Avevano escogitato un sistema di frode ai danni di Metropark, società del Gruppo Ferrovie che amministra le aree di parcheggio attigue alle Stazioni: dieci soggetti,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Avevano escogitato un sistema di frode ai danni di Metropark, società del Gruppo Ferrovie che amministra le aree di parcheggio attigue alle Stazioni: dieci soggetti, coinvolti a vario titolo, denunciati dalla Polizia Ferroviaria, a conclusione delle attività investigative coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli, sono stati rinviati a giudizio, proprio in questi giorni, perché ritenuti responsabili in concorso del reato di truffa.


LEGGI ANCHE Auto in fiamme ad Atena Lucana 4 persone sfuggono all'incendio

Il gruppo - tra cui anche dipendenti della società AM Parking, sottoposta a sequestro preventivo ed in Amministrazione Giudiziaria in forza di provvedimento della DDA in quanto ritenuta collegata al clan Contini ed alla quale fino al settembre 2019 era affidata la gestione del parcheggio - si era sostanzialmente sostituito alla proprietà impossessandosi dell'area di parcheggio che gestiva come propria. In particolare, uno dei malfattori con il proprio veicolo accedeva al parcheggio, acquisiva il biglietto e poi usciva accodandosi ad altro veicolo e dunque non annullando il biglietto acquisto. Lo stesso biglietto, poi, veniva utilizzato per far uscire un altro automobilista al quale, all'atto del pagamento, uno dei complici, opportunamente posizionato, manifestava un malfunzionamento della macchinetta di pagamento inducendo lo stesso malcapitato cliente ad effettuare il pagamento a mani di alcuni operatori infedeli all'interno di un ufficio poco distante. Il sistema fruttava una media di 5-6 mila euro mensili: oltre a rappresentare un danno per la società Metropark, di fatto rendeva vano lo stesso provvedimento della DDA non consentendo all'amministratore giudiziario di avere piena contezza degli incassi da gestire.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino