Napoli: truffa con il superbonus, sequestro da 25 milioni

Coinvolto ancora il Consorzio Sgai

Indagini della Guardia di Finanza
Reinvestivano in polizze assicurative, titoli e fondi comuni di investimento i proventi illeciti ottenuti dal Consorzio Sgai - già finito al centro di altre inchieste...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Reinvestivano in polizze assicurative, titoli e fondi comuni di investimento i proventi illeciti ottenuti dal Consorzio Sgai - già finito al centro di altre inchieste analoghe - attraverso la truffa sul superbonus: beni mobili e immobili, quote sociali e il complesso aziendale di una società immobiliare, per un valore complessivo di circa 25 milioni di euro, sono stati sequestrati dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Napoli e del Gruppo di Cassino della Guardia di Finanza a sette persone - tutte del capoluogo partenopeo - indagate dai magistrati della terza sezionecriminalità economica») della Procura di Napoli. Ai sette destinatari del decreto di sequestro emesso dal gip di Napoli vengono contestati i reati di emissione e utilizzo, in dichiarazione, di fatture per operazioni inesistenti, reimpiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio.

Nell'ambito delle indagini sul consorzio Sgai sono stati già eseguiti due provvedimenti di sequestro preventivo, entrambi confermati dal Tribunale del Riesame di Napoli, riguardanti i crediti di imposta inesistenti illecitamente ceduti dal Consorzio e il profitto dell'attività fraudolenta. Gli approfondimenti dei finanzieri hanno consentito di ricostruire i flussi finanziari in uscita dal Consorzio veicolati a favore di società/ditte che avrebbero emesso fatture per operazioni oggettivamente inesistenti nei confronti dello stesso Consorzio per simulare la realizzazione dei lavori riciclare il denaro frutto delle truffe perpetrate attraverso il cosiddetto superbonus.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino