Nel corso di un’operazione di contrasto al terrorismo internazionale, gli agenti della Polizia di Stato della Digos partenopea con la collaborazione del centro...
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Il provvedimento è stato adottato in quanto il soggetto, che ha manifestato in più occasioni pericolosi segnali di radicalismo, manteneva contatti attraverso i social network con elementi contigui all’estremismo islamico, alcuni dei quali miliziani dell’ISIS.
A proposito è emerso che uno dei suoi contatti Facebook, tale “Abu Yaya” è risultato essere il proprio fratello morto combattendo in Siria nel 2014, nelle file dello Stato islamico. Sul conto del Ben Salah, pregiudicato perché più volte sorpreso a vendere capi d’abbigliamento con marchi contraffatti, a seguito di approfondite attività investigative condotte dalla Digos anche attraverso il monitoraggio del profilo Facebook, sono stati ritenuti sussistenti elementi tali da far ritenere la sua presenza sul territorio nazionale, una minaccia per la sicurezza dello Stato non escludendosi l’eventualità che lo stesso possa agevolare , in vario modo, organizzazioni o attività terroristiche, anche internazionali.
Il dispositivo, notificatogli presso il locale Ufficio immigrazione è stato convalidato Giudice del Tribunale Civile di Napoli. Nel pomeriggio di ieri 11 luglio, adottando specifiche misure di sicurezza, il tunisino è stato accompagnato presso l’aeroporto di Napoli-Capodichino dove a cura dell’ufficio Immigrazione è stato rimpatriato con volo diretto a Tunisi. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino