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Napoli si candida ad indossare la corona di reginetta del turismo 2023. Ma per essere eletta “miss” dai viaggiatori di tutto il mondo serve un cambio di passo, una sterzata rispetto al miglioramento dei servizi, dell’arredo urbano, della sicurezza. Più posti letto e programmazione di grandi eventi di qualità.
«Le infrastrutture, la manutenzione ordinaria e i mezzi di trasporto sono strumenti centrali per l’efficienza e la godibilità turistica di una qualsiasi destinazione». Ne è convinta Ivana Jelinic, ceo di Enit, che aggiunge: «Sicuramente i grandi eventi ricoprono un ruolo importante. Generano quell’effetto volano che attira l’attenzione. C’è poi tutto l’aspetto legato ai servizi: bisogna investire su questo fronte. Per l’utenza e quindi per la vivibilità stessa della città, ma di riflesso diventano anche un elemento positivo per i turisti». Sui numeri: «A Napoli sono significativi, ma ci sono ancora margini di crescita», aggiunge Jelinic.
«Dobbiamo migliorare strutture e servizi - sostiene Gianna Mazzarella, presidente sezione Turismo dell’Unione Industriali Napoli - Nel solco di una strada già avviata con risultati positivi. Su proposta della sezione Turismo dell’Unione, il Comune ha approvato il progetto di trasformare lo stadio, rendendolo più fruibile per napoletani e altri visitatori e realizzando un museo dedicato a Maradona. Vogliamo contribuire a migliorare la pianificazione degli eventi, in concorso con altre associazioni di categoria, promuovendo con l’amministrazione nuovi grandi manifestazioni internazionali. Questa evoluzione attrarrà flussi di turismo sempre più qualificati. Un autentico volano per il settore è rappresentato da Capodichino. Grazie all’impegno della Gesac si registrano incrementi notevoli di turismo Usa, che dobbiamo saper consolidare».
La parola agli albergatori. Salvatore Naldi, presidente di Federalberghi, spiega: «Il 2022 si è concluso in maniera soddisfacente in termini di occupazione camere, con circa l’80% di media.
Sergio Maione, patron dell’hotel Vesuvio, ricorda come «i problemi della città siano gli stessi da 40 anni». «Ci vuole arredo urbano - rimarca - costa poco e si può fare con la buona volontà. Bisognerebbe poi migliorare i servizi: quattro infopoint sono nulla per una città come la nostra. Quindi la sicurezza: mancano presidi nei punti principali della città». «Chi governa ha trovato una città distrutta, ma bisogna accelerare sul miglioramento dei servizi - evidenzia il presidente della Camera di Commercio Ciro Fiola - Napoli deve cominciare anche a guardare alle periferie. Servono visite guidate anche in zone che non siano prettamente centrali».
Il direttore del Mann, Paolo Giulierini, fa un bilancio dell’anno appena trascorso: «Il 2022 al Mann si conclude con un’evidente conferma del trend della ripartenza dopo l’emergenza pandemica: gli ingressi sono stati circa 450mila, in crescita del 126% rispetto al 2021» e lancia una proposta: «Oltre a cercare di recuperare standard europei per quanto riguarda i servizi, bisogna avere una capacità di programmazione a lungo periodo anche rispetto ai grandi eventi, come per esempio le mostre. Dobbiamo lavorare molto su questo aspetto». Agostino Ingenito, presidente dell’Abbac (associazione B&b) punta sulla necessità di «potenziare i diversi flussi turistici, da quello culturale al sociale come per la convegnistica. Indubbia e necessaria la chiarezza di erogazione di servizi e infrastrutture per l’accoglienza». Cesare Foà, presidente di Advunite, associazione delle agenzie di viaggio di Confindustria, sottolinea: «L’organizzazione di eventi internazionali può sicuramente incentivare i turisti a venire in città. Ma ci vuole più ordine. Non è possibile stare ore nel traffico. E poi una questione che riguarda le strutture ricettive. A Napoli mancano strutture 3 stelle e sale congressi adeguate».
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