Ventiquattro anni di cella per aver ucciso un uomo senza un motivo. Aggravante della crudeltà- scrivono i giudici - ma non basta ad accogliere la richiesta di ergastolo avanzata dalla procura.

È questa la decisione della prima assise nei confronti di Mauro Severino, condannato per l’omicidio di Patrizio Falcone, ucciso per aver chiesto informazioni circa alcuni lavori condominiali.

Era un marittimo incensurato, un lavoratore e padre di famiglia, accoltellato a sangue freddo senza un motivo. In lacrime la moglie e il figlio, che chiedevano - tramite un presidio di estrema compostezza all’esterno del Tribunale - una sentenza esemplare: «A noi ce lo hanno tolto per sempre - hanno detto tra le lacrime - la nostra pena è a vita»