Napoli, coperto il murale di Ugo Russo ai Quartieri Spagnoli: «Ma vogliamo la verità»

Va avanti il processo: domani udienza a carico del carabiniere

Il murale di Ugo Russo ai Quartieri Spagnoli rimosso
Non c’è più il volto di Ugo Russo. Per chi oggi passeggia tra i vicoli dei Quartieri spagnoli, non c’è più la possibilità di...

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Non c’è più il volto di Ugo Russo. Per chi oggi passeggia tra i vicoli dei Quartieri spagnoli, non c’è più la possibilità di imbattersi nel murale che venne dedicato al quindicenne ucciso da un carabiniere nel corso di un tentativo di rapina a marzo di tre anni fa.

Sono stati i parenti del giovane ucciso e gli esponenti del comitato “verità e giustizia per Ugo Russo” a procedere alla rimozione di quell’opera finita al centro del dibattito mediatico per poi diventare un caso giudiziario. Mercoledì otto marzo, sono da poco passate le undici del mattino, quando l’opera di rimozione è completata, a spese di famiglia e comitato.

Una rimozione doverosa, disposta dai giudici del Tar, che hanno stabilito un principio di verità indiscutibile: quell’opera va rimossa, non può essere tollerata n’è va offerta alla visione di passanti e residenti. È un ulteriore step di una battaglia di civiltà iniziata sulle colonne di questo giornale circa tre anni fa, a proposito dell’esplosione del fenomeno dei murales che riproducevano volti di giovanissimi uccisi nel corso di azioni predatorie o nel pieno di vere e proprie faide di camorra. A sollevare il caso, una intervista resa a Il Mattino dall’ex prefetto Valentini, che parlava proprio del caso di murales di Luigi Caiafa e di Ugo Russo, per i quali erano comparse gigantografie abusive in zona Decumani e ai Quartieri Spagnoli.

Entrambi i murales sono stati rimossi. Per quanto riguarda la vicenda di Ugo Russo, è attualmente a giudizio il carabiniere accusato di omicidio, alla luce di una perizia disposta dal gip sul numero dei colpi esplosi dal militare. Omicidio volontario è l’accusa dei pm De Roxas e Siragusa, a carico dell’imputato, che - difeso dai penalisti Floccher e Guida - si dice pronto a difendersi dinanzi ai giudici.

Primo marzo del 2020, il carabiniere è un auto, quando viene aggredito da due rapinatori. Prova a difendere il Rolex, si trova di fronte un ragazzo che impugna una pistola senza tappetto rosso. Dalla perizia emerge che ha sparato quattro volte, centrando in tre occasioni Ugo Russo. Aveva 15 anni, il giovane malvivente, uno dei colpi lo ha centrato alla testa. Una storia processuale che attende la risposta del giudice, mentre ai Quartieri spagnoli sparisce il volto del giovane rapinatore vittima dei colpi di pistola ricevuti durante un maldestro tentativo di rapina a mano armata.

 

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Il Mattino