Degrado, incuria e abbandono assoluto. E poco importa se ogni giorno sono centinaia i turisti che arrivano fin lassù per guardare il panorama, scorci da cartolina grazie ai...
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Il quartiere è in rivolta: residenti e commercianti hanno inoltrato più di una segnalazione al Comune per denunciare il degrado in cui si trova tutta la zona. Naturalmente senza mai avere alcuna risposta. «E soprattutto senza vedere nessuno»: Ilario Esposito del Bar Serpentone, in questi giorni sta facendo i conti anche con l'arrivo dei topi: «Ieri mattina - racconta - ne ho trovato uno che camminava lungo la ringhiera qui di fronte. Uno schifo, d'altronde siamo pieni di spazzatura e non mi meraviglio». L'unica soluzione è quella di sostituirsi ai netturbini: «Le pulizie fuori al bar le facciamo noi - prosegue Esposito - la sera prima della chiusura e la mattina quando si apre. Nessun problema francamente ma non mi sembra normale».
Da mesi nessuna manutenzione del verde. E si vede. «Non passa un giardiniere da anni, e se è per questo neanche un netturbino - commenta Orazio il tabaccaio - mai si era raggiunto un livello di abbandono come in questi ultimi tempi. E la cosa più grave è che i turisti da queste parti aumentano giorno dopo giorno». Intere aree transennate e lasciate così per mesi, tombini evidentemente a rischio coperti da quelle fasce di plastica color arancio che indicano il divieto di passaggio: «Le fasce ormai non ci sono più - conclude Orazio - e quei tombini sono sempre nelle stesse condizioni di pericolo».
«Sono almeno un paio d'anni che da qui non passa la macchina per pulire le strade - commenta Annamaria Guida, titolare della Cremeria emiliana - anche io come quelli del Bar Serpentone le pulizie le faccio da sola. Vendo cibo e non posso rischiare».
Se non fosse stato per Diego Abbreccia della vicina macelleria, quella terrazza abbandonata di fronte al Serpentone, piena di erbacce, rifiuti, e soprattutto pericolante, sarebbe ancora aperta. «È stato lui, Diego, a prendere il cartello pericolo di crollo e fissarlo sul cancelletto che chiude alla meglio l'ingresso a quello spazio. - prosegue la Guida - Meno male che ci ha pensato, altrimenti sarebbe potuto accadere il peggio».
Un degrado che da via Petrarca arriva fino a Posillipo, in piazza San Luigi, e poi più su verso le gelaterie della zona dove i rifiuti invadono regolarmente i marciapiedi: «Eppure questa area dovrebbe essere lo specchio della città, la cartolina di Napoli, invece è ridotta che peggio non si può - dice con amarezza Giambattista Itri, titolare della farmacia in via Petrarca - Davvero non ricordo più l'ultima volta che qui ho visto un giardiniere». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino