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Quali sono i dispositivi di protezione individuale necessari per evitare il contagio del Covid-19? Ovviamente le mascherine, meglio se Ffp2 o addirittura Ffp3, poi in certi casi è opportuno anche indossare visiere di protezione e anche i guanti. Ci sono casi nei quali, però, bisogna pure indossare il giubbotto antiproiettile, almeno così la pensano i vigili di Napoli.
È stata resa pubblica solo nelle scorse ore la determinazione K1043 del servizio di polizia locale, registrata con il numero 164 lo scorso 10 dicembre. Oggetto della determinazione è l’affidamento a una ditta specializzata «per l’acquisto di 21 pacchi balistici per Giubbini Antiproiettili quali DPI», cioè quali dispositivi di protezione individuale. Tutto nel rispetto delle norme, ovviamente, nessuna sbavatura sul fronte della burocrazia, qui nessuno dubita della correttezza dell’operazione che è stata effettuata con il massimo della trasparenza.
E proprio nel rispetto della trasparenza che caratterizza ogni operazione della polizia municipale, nel documento viene chiarito ogni dettaglio, soprattutto uno che è importante in questo contesto: «...per la tutela degli operatori della Polizia locale - è scritto nel documento - occorre fornirli, per i controlli demandati dalle leggi dello Stato e dai Dpcm indicati, a scopo precauzionale nel caso di interventi che presentino il rischio di contagio e di diffusione del virus Covid-19, di appositi Dpi oggetto del presente provvedimento utili per l’emergenza Covid-19, conformemente a quanto previsto dal protocollo/linee guida della cosiddetta Fase 2, approvato con Deliberazione di Giunta Comunale n. 153 del 14 maggio 2020...».
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Insomma, non c’è possibilità d’errore di interpretazione. I 21 giubbotti antiproiettile che verranno acquistati per un totale di 17.934 euro, Iva inclusa, sono necessari proprio nel caso in cui i vigili sono chiamati a interventi dai quali si genera il rischio del contagio.
E da questo stesso documento apprendiamo pure che l’acquisto dei giubbotti antiproiettile, come difesa dal contagio del virus, era previsto nel protocollo di una deliberazione della Giunta comunale già nei giorni del primo lockdown. Ma c’è di più.
La questione è legata ai fondi necessari per l’acquisto di quelle protezioni che sono realmente necessarie a chi opera in strada. In realtà tutto nasce dalla necessità di comprare nuovi giubbotti perché quelli attualmente in dotazione al Corpo della polizia municipale non sono più utilizzabili perché la certificazione, che ha validità quinquennale, è ormai scaduta. Le casse del Comune sono ancora vuote e le possibilità di utilizzare fondi sono tutt’ora ridotte a lumicino, però s’è aperta una finestra economica che non poteva non essere sfruttata: sul tavolo c’erano ancora un po’ di euro stanziati nel 2020 dal Ministero dell’Interno che, all’epoca, mise a disposizione del Comune di Napoli 115mila euro «per le prestazioni di lavoro straordinario e per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale a favore del personale della polizia locale direttamente impegnato per il contenimento del fenomeno epidemiologico». Così quei soldi sono stati recuperati e utilizzati proprio per dispositivi di protezione individuale, anche se un po’ esagerati per contrastare il virus.
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