Giostre inaccessibili, alcune zone recitante, fontane senza acqua, erbacce incolte e alcune panchine oramai scomparse dietro alle siepi. Si presenta così la Villa Comunale...
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All’altezza del cantiere della metropolitana linea 6 alcuni nastri delimitano il passaggio. Alcune panchine storiche si presentano con il marmo divelto, mentre ce n’è una in ferro che oramai è scomparsa dietro le erbacce. Le fontane storicamente fuori uso restano senza acqua e più che per lo struscio la Villa è diventata un giardino per il ristoro degli amici a quattro zampe e i loro padroni. Gli spazzini e un giardiniere tentano di risanare il sanabile, di raccogliere le palme bruciate sopra e accanto ai giardini. Nonostante l’impegno resta l’amaro in bocca per un giardino che sembra essere tornato quello degli inizi anni ’90. «La manutenzione del verde orizzontale sta andando avanti in questi giorni e proseguirà nelle prossime settimane – spiega l’assessore al Verde Luigi Felaco - Per la valorizzazione complessiva della Villa ho chiesto la riattivazione della Fontana della tazza di porfido e delle altre fontane. Inoltre sono a disposizione della villa due milioni di euro per la valorizzazione del parco. E sono pronti altri 5 milioni per la piantumazione di nuove alberature su strada e parchi e ora è il turno dei progetti di valorizzazione dei grandi parchi cittadini».
Dalla Municipalità di Chiaia-Posillipo è partita una lettera del presidente Francesco de Giovanni indirizzata al Comune, all’assessore al Verde e al direttore generale: «Il verde pubblico è in condizioni a dir poco pietose – tuona de Giovanni -. Da quando è scoppiata l’emergenza Covid le attività dei giardinieri, sia municipali che centrali, si sono di fatto fermate. Lo stop – rimarca il presidente - è dovuto alla mancanza di condizioni di sicurezza per il personale, a cominciare dalle sedi e spogliatoi. Non a caso ormai sono anni che denunciamo questo stato di cose, la carenza di mezzi, spesso acquistati a spese personali nostre, l’inadeguatezza delle sedi e dei dispositivi antinfortunistici. Ho scritto a Palazzo San Giacomo una nota molto articolata che fa riferimento anche ad ultime riunioni durante le quali fu assicurato, dal Comune, l’impegno massimo per risolvere il problema dell’operatività dei giardinieri. Hanno riaperto i parchi consentendo attività, seppur minime, di manutenzione utilizzando anche personale delle cooperative».
Il presidente della Municipalità di Chiaia chiede al Comune che «si mettano in condizione i giardinieri di lavorare. E se non si è capaci – evidenzia ancora -, allora inviino anche alle Municipalità le cooperative. Con il caldo che sta arrivando le aiuole, oggi vere e proprie selve, possono trasformarsi in fonte e veicolo di malattie. È anche e soprattutto, in questo momento, una questione di igiene e salute pubblica». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino