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Prosegue il ciclo di incontri “Se io fossi Federico” all’Università degli Studi di Napoli Federico II. A fare da palcoscenico la chiesa dei ss. Marcellino e Festo, nell’omonimo complesso monumentale in Largo san Marcellino. Protagonista dell’appuntamento che si è tenuto stamattina, la scrittrice Viola Ardone. L’evento si inserisce nel quadro delle celebrazioni per gli 800 anni dell’ateneo napoletano fondato dall’imperatore svevo.
Fortemente voluta dagli studenti federiciani, l’iniziativa, targata F2Cultura, vede la partecipazione di diverse scuole del Comune di Napoli. Tra queste, il Liceo Statale “Antonio Genovesi”, il Liceo Statale “Eleonora Pimentel Fonseca”, il Liceo Artistico Coreutico e Musicale “Filippo Palizzi”, il Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, l'Istituto Istruzione Superiore Statale “Giovanni Caselli”, il Liceo Statale “Don Lorenzo Milani”, il Liceo Statale “Margherita di Savoia” e il Liceo Scientifico “Tito Lucrezio Caro”.
L’incontro di oggi ha portato sul palco Viola Ardone. Prima di lei era stato il turno di Carmen Gallo, il 20 febbraio scorso. Alle 11 la scrittrice napoletana, già studentessa federiciana, si è raccontata ai tanti studenti presenti, rispondendo anche alle domande che le sono state poste dai giovanissimi in sala. Alcuni studenti del Genovesi e del Palizzi hanno inoltre dato vita al contest #seiofossifederico. Un modo per raccontare, attraverso poesia, musica, fumetto, l’Università Federico II e l’Imperatore svevo che ha fondato l’ateneo.
«Per me che sono insegnante oltre che scrittrice, il rapporto con i ragazzi è una pratica quotidiana. – commenta Viola Ardone, protagonista del secondo appuntamento – Loro sono il futuro, la prospettiva. Se io fossi Federico? Sarei una Federico donna, una grandissima imperatrice e anch’io investirei tanto nella cultura.
«Questa è una rassegna alla quale sono particolarmente affezionata. – conclude Rita Mastrullo, Prorettrice della Federico II – Un contest che abbiamo realizzato insieme agli studenti della comunità accademica, coinvolgendo le scuole. L’idea è quella di recuperare le radici e la storia della Federico II per avere una consapevolezza dell’eredità che ci viene lasciata. Seguire un po’ quello che ci ha spiegato, quand’è venuto, Recalcati: l’eredità dev’essere una acquisizione dinamica, trasformativa, in cui io raccolgo ciò che mi viene dato, lo raccolgo, lo faccio mio e lo trasformo guardando avanti. Un percorso fatto con i ragazzi che hanno risposto in tal senso, grazie al lavoro fatto in classe con gli insegnanti».
I prossimi appuntamenti del format “Se io fossi Federico' sono il 16 aprile “per le arti visive...Lorenzo Ruggiero”, e il 17 maggio “per la divulgazione...Alberto Saracco”.
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