AAA cercansi autori e cantanti per un'iniziativa corale di Vip, napoletani e non solo, per dire basta alla violenza sui medici e gli operatori sanitari e fermare...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Napoli, altro raid in corsia: devastato il pronto soccorso dell'ospedale Pellegrini
«Aiz' a voce...per cantà: non più violenza in sanità» è il titolo della proposta del presidente dei camici bianchi campani, che gioca sulla rima e sulle parole (Aiz ' a voce, ovvero alza la voce, per cantare e non per aggredire). «Le aggressioni agli operatori sanitari - spiega Scotti - sono un fenomeno che riguarda non solo la sanità ma l'intera società e il senso civico. Come abbiamo detto in altre campagne chi aggredisce un medico aggredisce se stesso perché mette a rischio chi può curarlo e, spesso, salvargli la vita. È importantissima dunque l'informazione e l'esempio». Per questo le persone di spettacolo, che hanno influenza e riescono ad arrivare a molte persone, possono fare molto. «Se riusciremo a creare un'iniziativa per un pubblico vasto faremo sicuramente un passo avanti per creare una cultura 'anti-violenzà».
A Napoli Scotti si appella anche ai cantanti neomelodici e tutti quelli che hanno un consistente seguito nella città. «I cantanti neomelodici sono particolarmente influenti in alcuni quartieri. Crediamo sia importante coinvolgere artisti amati in città. Anche per promuovere la vaccinazione contro l'Hpv negli adolescenti abbiamo avuto come testimonial la cantante napoletana Nancy Coppola».
LEGGI ANCHE Napoli, ancora un'aggressione in ospedale: nuovo caso in 48 ore, dottoressa del 118 insultata e strattonata
Sull'argomento interviene Nino D'Angelo: «I medici rappresentano un valore importante per tutti, sono loro che ci curano e ci salvano la vita quando serve. Per me è incomprensibile la violenza contro di loro. Sono a fianco dei medici ma non credo che una canzone possa fare molto. Bisognerebbe dare più risorse alla sanità, più medici, più infermieri. Non sono un esperto, faccio un altro mestiere, ma da quello che sento e che leggo credo che per la sanità si spenda poco e male. Eppure, tutti sappiamo che la sanità è alla base della nostra vita. È importante per tutti che funzioni: ricchi o poveri. Penso che, più che cantare, dovremmo scendere in piazza per pretendere che si investa di più in sanità e cultura, perché sono queste le cose importanti. Questo servirebbe anche a combattere le aggressioni ai medici, perché i disservizi, insieme all'ignoranza, sono spesso le cause scatenanti della violenza».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino