«Una delibera politica. Un provvedimento tardivo». Toni Nocchetti, presidente dell’associazione Tutti a scuola, non nasconde il disappunto per...
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«Nel caso che Chieffo firmi la delibera (chiarendo le cifre esatte), dal 2017 cosa accadrà?» si chiede Nocchetti. «E sugli alunni disabili delle superiori, la giunta de Magistris cosa pensa di fare? Ma giusto, il tema non è suggestivo come l’auto governo del territorio o glamour come una sfilata di alta moda, ma a Francesco, giovane disabile non autosufficiente, chi dovrà assicurare il diritto costituzionale allo studio? È facile celebrare nozze gay invece che occuparsi delle persone deboli: si chiama propaganda». La rabbia di Nocchetti è incontenibile «perché la disabilità è un argomento di scarso interesse per chi già è proiettato nell’allestimento di un pittoresco albero di Natale alto 30 metri sul lungomare. I diversi non li vogliono, non si curano di loro perché non sono rivoluzionari» aggiunge ironicamente per poi tornare al fulcro del problema: «Trovo di un cinismo inaudito affermare che i disabili alle superiori “non sono fatti miei” come dichiarato dall’assessore Gaeta. Un amministratore non può usare quei toni e quei modi ma una formula più politicamente corretta come “non sarebbe di mia competenza, ma mi faccio in quattro per trovare i fondi e aiutarli”. Come? Riduce le luci a via Dei Mille per qualche ora, rinuncia agli addobbi natalizi, mette in campo iniziative ma i soldi per mandare questi ragazzi a scuola li trova. Di fronte a una vicenda di per sé già intollerabile, le parole della Gaeta mi hanno lasciato allibito. La misura è colma: saremo la loro spina nel fianco». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino