Napoli zona gialla, il grande flop degli alberghi: «Maggio senza turisti, ora puntiamo all'estate»

Napoli zona gialla, il grande flop degli alberghi: «Maggio senza turisti, ora puntiamo all'estate»
Maggio si è trasformato da mese top per gli albergatori, a mese flop. I grandi alberghi sul lungomare sono deserti. Il Vesuvio riaprirà a fine maggio, il Royal il 20...

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Maggio si è trasformato da mese top per gli albergatori, a mese flop. I grandi alberghi sul lungomare sono deserti. Il Vesuvio riaprirà a fine maggio, il Royal il 20 maggio, sono già aperti invece Excelsior e Santa Lucia, chiaramente con prenotazioni vicine allo zero. Intanto oggi è previsto un incontro tra Federalberghi Napoli e il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. «Le prenotazioni stanno tornando, anche se lentamente. Maggio, generalmente è uno dei migliori mesi dell'anno, ora è solo un mese di preparazione a quella che speriamo possa essere una ripartenza reale nel mese di giugno e poi nel corso dell'estate senza subire altri stop».

Lo spiega Antonio Izzo, presidente Federalberghi Napoli. «Le incertezze normative aggiunge il numero uno degli albergatori napoletani - sugli spostamenti stanno condizionando ancora il mercato turistico. Abbiamo bisogno di norme uniformi, almeno in Europa. Per questo è essenziale l'applicazione del green pass (vaccinati, guariti o con tamponi recenti che possono muoversi liberamente), perché la gente continua a rinviare i viaggi, soprattutto con spostamenti aerei, a causa di questo clima di incertezza. Resta prioritaria la vaccinazione degli operatori del settore anche consentendo la somministrazione del vaccino in azienda rimarca ancora Izzo - Un modo per semplificare le procedure e rendere le strutture più sicure. Proprio questa sicurezza deve essere comunicata nel modo giusto in modo da fornire serenità al turista». «Oggi è quasi inutile parlare di percentuali di occupazione sottolinea Izzo - Il 70-80% dei mesi estivi pre-pandemia sono solo un ricordo. Dobbiamo sperare di ripetere quel 50% dello scorso anno, ma senza fermarci più. Tanti settori devono ripartire perché ci sia una vera ripresa».

Federalberghi ha approntato un piano per permettere agli ospiti di poter fare tamponi in struttura a costi convenzionati e con esiti rapidi, proprio per agevolare le pratiche burocratiche necessarie soprattutto in fase di partenza. Ma è solo una delle iniziative che si stanno ponendo in essere per ripartire. Intanto in Costiera la macchina dell'accoglienza scalda i motori per la ripartenza. I grandi alberghi e le principali catene di Sorrento e dintorni, come tutti i meccanismi complessi, hanno bisogno di tempo per rimettersi in moto. E i dubbi che accompagnano la campagna vaccinale di certo non aiutano. 

Clima di incertezza che sposta la riapertura a fine maggio o ai primi di giugno per tutte le principali strutture, dall'Hilton Sorrento Palace, all'Excelsior Vittoria, dal Parco dei Principi all'Ambasciatori e al Bristol. Discorso diverso per le piccole strutture e, soprattutto, per il comparto extralberghiero. Alcune delle attività che contano un numero esiguo di stanze hanno riaperto per il weekend del primo maggio. Numerose le prenotazioni già arrivate nelle scorse settimane per b&b, case vacanza ed agriturismi, anche perché i potenziali clienti hanno preteso la possibilità di recedere dal contratto senza versare penali nel caso il territorio regionale fosse rimasto in arancione. Dalle pizzerie ai locali stellati che sorgono tra Vico Equense e Massa Lubrense oggi e domani vanno verso il tutto esaurito. «Puntiamo ad un'estate vissuta in sicurezza ma garantendo sempre qualità dell'offerta gastronomica e dell'accoglienza - sottolinea Francesco Gargiulo, presidente dell'Associazione Ristoratori Lubrensi - Il periodo resta difficile, per le ristrettezze che persistono, visto che lavoreremo in questa prima fase solo con gli spazi all'aperto». Intanto ieri il ministro Garavaglia a Napoli ha incontrato il governatore De Luca. Al centro della conversazione l'avvio dei vaccini sulle isole per renderle Covid free e De Luca ha rilanciato: «Serve il pass vaccinale per promuovere il turismo». 

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Il Mattino