Napolitaners: Napoli vista da chi «sta fuori» | Video

Qualcuno direbbe che andarsene da Napoli è da matti per il rapporto indossolubile che si instaura tra i napoleani e la città. Così chi va...

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Qualcuno direbbe che andarsene da Napoli è da matti per il rapporto indossolubile che si instaura tra i napoleani e la città. Così chi va a vivere fuori traccia una scia immaginaria nel mondo al profumo di Napoli. La ritroviamo in Napolitanes, documentario di Gianluca Vitiello, artista e speaker di radio DeeJay, prodotto da Dna Lab e distribuito da Paradise Pictures.  

 

Un racconto attraverso lo sguardo di chi ci è nato e che oggi la vive con occhi "ormai esterni" , lontano migliaia di chilometri da casa, alla ricerca di esperienze e nuovi percorsi di vita. Vitiello "emigrato” a Milano da 11 anni inizia la narrazione proprio dalla capoluogo lombardo e poi attraverso le vie di Berlino, New York, Ibiza, Milano e Tokyo, tra i bar i quartieri e luoghi di lavoro. Una storia d’amore intramontabile sulle proprie origini e la propria terra attraverso ritratti-interviste di ragazzi che vivono all’estero. Un omaggio alla “napoletanità” nel mondo. Storie pop in 80 minuti e16 capitoli con un aspetto della napoletanità e del rapporto speciale tra chi lascia la città e la città stessa. «In ogni città ho intervistato quattro-cinque persone – spiega Vitiello - dai pizzaioli e ristoratori alla fascia di intellettuali e di professionisti, ognuno con il proprio vissuto e il denominatore comune della mancanza profonda del luogo d’origine. Spero di poter tracciare così un quadro e un omaggio della napoletanità nel mondo, con storie di un amore intramontabile nei confronti di Napoli». Una Napoli che non si vede mai tranne che in due graffiti dell’artista Jorit che ritraggono due simboli della città come Maradona e San Gennaro. Tra i protagonisti del film tra gli altri ci sono Alberto “Polo” Cretara che a New York nel quartiere di China Town ha fondato Radio Nuova York un riferimento per gli italiani che vivono nella Grande Mela, fino ai galleristi Gigiotto del Vecchio e Stefania Palumbo che hanno portato la loro Galleria d'arte Supportico Lopez dal rione Sanità al cuore diBerlino. Ad Ibiza troviamo Alessio Matrone C.E.O di Optima Italia e oggi proprietario del ristorante stellato “It”, mentre aTokyo c’è Peppe Errichiello della pizzeria “Napoli sta’ ca”, da 11 anni in Giappone, dove ha fondato il Club Napoli Tokyo. Milano è il motore del progetto. Lì Gianluca Vitiello ha conosciuto Morris Re, fondatore di Nam (Napoletani a Milano): gruppo di 4mila persone riuniti nel capoluogo lombardo nel segno della napoletanità che organizzano serate per combattere la nostalgia ed è anche un gruppo di supporto a chi si trasferisce nella capitale lombarda. C'è poi Emiliano Pepe, musicista che inseguendo il sogno della musica da Napoli si è spostato sotto la Madonnina, ora è un vero ambassador della napoletanità oltre che grande tifoso del Napoli. Tony Arca, è nato a Milano da genitori napoletani, canta serenate neomelodiche a Milano e nell’hinterland, tra le sue attività c’è “Mergellina Bakery” che sforna cornetti e sfogliatelle di notte, vero ritrovo del sabato sera per i napoletani a Milano.  «Non si evidenzia solo la necessità di un riscatto – chiarisce il regista - quanto piuttosto il desiderio di poter abbracciare quanto più possibile il luogo delle radici». Ad arricchire questo viaggio intorno al mondo le musiche di Liberato (“Tu te scurdato e me”), Franco Ricciardi(“Femmena bugiarda”), Gnut (“Passione”), Valerio Jovine feat O'Zulu (“Napulitan”), Emiliano Pepe (“Napoletano”),Tarall & Wine alias Gnut e Dario Sansone (“L'importante è ca staje buono”), Gransta MSV (“O' Pallone”).



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Il Mattino