«Mese più, mese meno il cronoprogramma sarà rispettato», dice fiducioso Salvo Nastasi commissario di governo per la bonifica di Bagnoli dopo la firma che...
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Finalmente si è arrivati alla firma: archiviate del tutto le tensioni con il sindaco de Magistris?
«Con oggi (ieri, ndr), credo e spero proprio di sì».
Il ministro De Vincenti e l'ad di Sviluppo Italia Arcuri hanno chiarito come il piano sia lo stesso. Ma il sindaco sostiene che sono state accolte del tutto le sue istanze. Chi ha ragione?
«Mi sembra francamente inutile oggi alimentare polemiche che penso superate. La questione è semplicissima: il programma di bonifica e rigenerazione firmato e voluto da Matteo Renzi il 6 aprile 2016 prevedeva nei suoi punti essenziali la bonifica integrale delle aree, la rimozione della colmata, una spiaggia unica libera e fruibile, e la riduzione delle volumetrie. Analogamente al piano regolatore del comune di Napoli. Esattamente quello che prevede l'accordo interistituzionale firmato in Prefettura».
Dopo la firma inizia il difficile: bonifica e opere da fare. Da dove si inizia?
«Abbiamo per la verità iniziato da parecchio tempo! E i cittadini lo sanno. La caratterizzazione delle aree è terminata, così come la rimozione dell'eternit. L'arenile Nord sistemato e la messa in sicurezza della colmata attuata: tutte attività che precedono e corrono in parallelo alla bonifica definitiva. Oltre alla delicata e complessa predisposizione del programma e ad una intensa attività di monitoraggio sulle aree. Non siamo stati mai con le mani in mano in questo anno e mezzo. Mi permetto di rivendicare il fatto che abbiamo sbrogliato una matassa giuridica ed amministrativa tra le più complesse degli ultimi anni».
Il cronoprogramma prevede la chiusura nel 2024. Non starete peccando di troppo ottimismo?
«Il cronoprogramma elaborato da Invitalia è assolutamente attendibile. Mese più, mese meno».
La cabina di regia: parteciperà il sindaco? E se non dovesse esserci cosa cambia?
«Io mi auguro proprio che partecipi. Non ci sarebbe nessun motivo per una scelta contraria. Non cambierebbe nulla giuridicamente perché la cabina di regia ha funzionato finora anche in sua assenza, ma cambierebbe molto politicamente dopo la firma dell'accordo».
Rendering a parte: quali sono le prime opere che vedranno i napoletani e in quali tempi.
«La bonifica di terra sarà quella che vedrà prima la luce. Poi la rimozione della colmata. Ed infine la bonifica del sedime marino che permetterà la nuova balneabilità della costa».
Città della Scienza arretra e linea di costa libera. Quasi nessuno ci credeva più.
«Io per la verità ci ho sempre creduto. Città della Scienza e' elemento importante per il contesto culturale dell'area. Ma come tutti i soggetti interessati deve contribuire alla ricostituzione della linea di costa che nel nostro progetto è' essenziale».
Il borgo di Coroglio per il sindaco rimane. E le demolizioni delle case abusive?
«Mi permetto di specificare che la parte legittima del Borgo resta per il programma. Le case abusive vanno abolite. Non credo che nessuno possa mai aver sostenuto il contrario».
Piano a parte, rimane il nodo (su cui tutti negli ultimi 25 anni si sono scontrati) delle ingenti somme da investire sul progetto Bagnoli. Come quando si reperiranno le risorse? E sopratutto chi le metterà visto che solo una parte è garantita con il decreto legge del 2014.
«Le garantirà il Governo cui spetta la bonifica dell'intera area. Non c'è mai stato alcun dubbio su questo aspetto».
Qualcuno tra gli abitanti di Bagnoli dice che bisogna ora state attenti alle speculazioni. C'è questo pericolo?
«Credo, e me ne assumo la responsabilità, che ci sia stata forse una scarsa informazione sulle nostre attività e sul progetto. Chiunque avrà la pazienza di leggerlo si accorgerà ad esempio di volumetrie addirittura inferiori a quelle previste dal piano regolatore, di un parco urbano tra i più grandi d'Europa, e dello sforzo economico che lo Stato ha sopportato per salvare i terreni della vecchia società Bagnoli Futura del comune di Napoli, fallita, da un eventuale vendita fallimentare e quindi dalla speculazione. Che altro dire?». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino