​Natale, salta il pranzo in Galleria a Napoli: «Non abbiamo più soldi per i poveri»

Natale, salta il pranzo in Galleria a Napoli: «Non abbiamo più soldi per i poveri»
Niente più pranzo di Natale per i poveri. Dopo vent’anni di onorato servizio il tradizionale appuntamento nella Galleria Principe di Napoli, il giorno della vigilia,...

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Niente più pranzo di Natale per i poveri. Dopo vent’anni di onorato servizio il tradizionale appuntamento nella Galleria Principe di Napoli, il giorno della vigilia, rischia di saltare per mancanza di fondi. Gli organizzatori, con grande amarezza, hanno deciso di gettare la spugna: «Non abbiamo più soldi da investire, sono due anni che paghiamo tutto di tasca nostra e non possiamo continuare a farlo». Circa mille ospiti per oltre duecento volontari che da vent’anni, con il prezioso coordinamento dell’associazione Amici della Galleria, vivono un Natale diverso. Anzi, sarebbe meglio dire normale. Come quello che spetterebbe loro se avessero una condizione economica tale da permettergli di fare la spesa, cucinare e sedersi a tavola con amici e parenti. Così purtroppo non è. E quel pranzo della vigilia offerto in Galleria rappresenta l’unica, vera occasione per vivere, fosse solo per un giorno, un Natale degno di questo nome. Primo, secondo, contorno, frutta e dolce oltre a un pacco dono personalizzato che ogni ospite porta con sè prima di andar via come facciamo noi tutti quando festeggiamo in famiglia.


«Mi dispiace davvero, per me è un grande dolore rinunciare all’organizzazione di quel pranzo - spiega Stefano Cimaglia, anima e motore dell’evento - purtroppo non ce la facciamo più. Sono due anni che, con un gruppo di amici solidali, facciamo fronte a tutte le spese. Adesso basta, abbiamo grattato il fondo del barile e deponiamo le armi». Niente più vigilia in Galleria, dunque, a meno che non si riesca a trovare uno o più sponsor pronti a scendere in campo in tempi brevi. Tra i possibili benefattori anche il Comune di Napoli: «Stavolta potrebbe pure darci una mano visto che non abbiamo mai chiesto niente - prosegue Cimaglia - anche perché si tratta di una iniziativa che a Palazzo San Giacomo viene particolarmente apprezzata. Tant’è che lo scorso anno, in occasione del ventennale, il sindaco, oltre a partecipare al pranzo insieme con l’assessore Clemente, ci ha anche donato una targa di apprezzamento per la nostra grande opera di solidarietà». (...)

Servirebbero diecimila euro per fare le cose come si deve con l’obiettivo di regalare agli invitati un giorno davvero speciale: «Abbiamo sempre organizzato il pranzo in Galleria cercando di offrire ai nostri ospiti quello che non mangiano di solito. Il pesce, per esempio, la frittura di gamberi e calamari, oltre a una seconda portata di carne e a due primi piatti che fino allo scorso anno abbiamo garantito. È chiaro che per risparmiare possiamo anche immaginare di cambiare il menu. Se il Comune dovesse decidere di finanziare il pranzo in Galleria con una cifra un po’ più bassa rispetto a quella che abbiamo sempre speso, va bene lo stesso: meglio offrire le polpette al posto della spigola piuttosto che far saltare il pranzo».


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Il Mattino