Primo weekend natalizio a via Toledo e prima grande figuraccia per la città. Oggi migliaia di persone hanno affollato la strada dello shopping partenopeo, ma lo spettacolo...
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Lo svuotamento dei cestini gettacarte - gettacarte solo in linea teorica visto che dentro viene sversato di tutto - è totalmente insufficiente, e non poteva essere altrimenti. In prossimità dei negozi che vendono il famoso street food napoletano gli stessi cestini sono sommersi da enormi quantità di spazzatura che si accumula ora dopo ora. Asìa ha da poco annunciato lo stop al ritiro degli ingombranti e i risultati - non che prima il ritiro degli ingombranti funzionasse alla perfezione - sono sotto gli occhi di tutti. Nella zona di via Toledo che si incrocia con via Ponte di Tappia, anche a causa della presenza di una grossa impalcatura, camminare sul marciapiede è quasi impossibile. La spazzatura sovrasta tutto, oscurando anche le vetrine dei negozi, con notevole disappunto da parte degli operatori commerciali.
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La massiccia presenza di venditori abusivi merita un capitolo a parte. Con l'aumento dei flussi turistici il numero di venditori di merci contraffatte è aumentato in maniera esponenziale. Decine di abusivi che, in alcune zone, occupano interi marciapiedi contribuendo al caos e al disordine che a via Toledo regnano sovrani. Via Santa Brigida è diventata una vera e propria centrale del falso dove gli abusivi rivendono borse pezzotte, foulard, sciarpe e occhiali. Un volume d'affari, quello del commercio di merci false, che è tra le più importanti voci d'introito per i clan che producono i materiali in fabbriche e fabbrichette situate quasi tutte nell'hinterland napoletano.
Una concorrenza, quella dei venditori abusivi, che sta lentamente mettendo in ginocchio il commercio legale sempre più stritolato da una concorrenza sleale - oltre che illegale - e praticamente impossibile da sconfiggere. Gli uomini e le donne della polizia municipale sono impegnati in forze sul territorio ma debellare il fenomeno è pressochè impossibile. Si assiste così al curioso girotondo tra i vigili e gli abusivi. Al passaggio di una pattuglia dei caschi bianchi i venditori raccattano le loro merci e fuggono in direzione Quartieri Spagnoli per poi tornare pochi minuti dopo al cessato pericolo.
Nei giorni scorsi il sindaco de Magistris ha sostenuto - probabilmente a ragione - che l'aumento dei flussi turistici comporta maggiori difficoltà per Asìa che deve smaltire quantità di rifiuti superiori alla norma. Questo, però, la dice lunga su un fenomeno, quello del turismo di massa, che a Napoli è incoraggiato, ma poco e male governato. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino