Natale a Napoli, ecco il tradizionale menù del cenone della Vigilia

Gran chiusura con i dolci della tradizione: struffoli, paste di mandorla, roccocò e mostacciuoli

Il tradizionale cenone della Vigilia di Natale
Inizia il conto alla rovescia per la tradizionale cena della vigilia di Natale. Un’usanza molto sentita in città. I partenopei, infatti, tengono molto alla...

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Inizia il conto alla rovescia per la tradizionale cena della vigilia di Natale. Un’usanza molto sentita in città. I partenopei, infatti, tengono molto alla preparazione di alcuni piatti che non potrebbero mai mancare sulle loro tavole: «L’usanza culinaria per la cena del 24 dicembre prevede un menù a base di pesce». Si inizia con il polpo all'insalata e le alici marinate per poi proseguire con i tradizionali «spaghetti e vongole, o con lupini, baccalà e capitone - come spiega Mimmo Gagliotta, il titolare della Pescheria Azzurra - Ma non manca qualche modifica moderna che sostituisce i frutti di mare con l’astice». Ormai il menù della tradizione non segue più una regola fissa: «I giovani di oggi hanno introdotto sulle tavole partenopee anche la frittura di gamberi e calamari», specifica Gagliotta. 

La cena prevede un ventaglio di ricette per ogni portata. Il capitone può essere fritto o cucinato con i pomodorini del piennolo, mentre il baccalà rigorosamente fritto o all’insalata. Mentre una valida alternativa per chi non dovesse gradire il capitone - o il mezzo capitone - è il tradizionale pesce al forno: «L’antica tradizione prevedeva che si cucinasse il cefalo, una prelibatezza che ora è stata sostituita con la spigola - all’acqua pazza - o l’orata». Naturalmente sulla tavola dei napoletani non possono mancare i contorni che vedono primeggiare l’insalata di rinforzo e i broccoli al limone. 

Infine il cenone della Viglia di ogni buon napoletano si chiude con la degustazione dei tipici dolci tradizionali: struffoli, paste di mandorla e quelle reali, roccocò, raffioli, susamielli e mostacciuoli.

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Il Mattino