Neonato ustionato dai genitori a Portici, pelle artificiale per salvare Vincenzino

Neonato ustionato dai genitori a Portici, pelle artificiale per salvare Vincenzino
Da ieri è cominciata la fase due. Sul corpo del piccolo Vincenzo i medici del Santobono hanno innestato alcuni tessuti di pelle artificiale. Un'innovazione della...

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Da ieri è cominciata la fase due. Sul corpo del piccolo Vincenzo i medici del Santobono hanno innestato alcuni tessuti di pelle artificiale. Un'innovazione della biomedica che potrebbe salvare la vita al neonato di Portici che lotta nel reparto di terapia intensiva neonatale dell'ospedale pediatrico napoletano. A cinque giorni dalla scoperta del bambino partorito in casa in un appartamento di via Diaz, l'équipe medica che ha in cura Vincenzo sta facendo l'impossibile per regalargli una vita normale. Le sue condizioni sono stazionarie e la prognosi resta riservata. Ma dal tunnel di quella drammatica storia s'intravede finalmente un filo di luce. «Siamo fiduciosi - dicono i medici - Le funzioni vitali si mantengono stabili con le terapie in atto». Ieri Vincenzo è stato sottoposto a un intervento di apposizione di derma artificiale sulla maggior parte delle lesioni. Tra diverse settimane, in assenza di complicazioni , potrebbero partire gli interventi di innesti cutanei.

Intanto proseguono le indagini. I giudici hanno convalidato l'arresto dei genitori di Vincenzo mentre i carabinieri lavorano per capire cosa è realmente accaduto dal giorno della nascita del bambino (avvenuta la scorsa settimana) fino al blitz di martedì scorso che ha portato alla scoperta delle ustioni sul corpo del neonato e poi all'arresto dei due genitori. Da chiarire c'è soprattutto un dato: come si è procurato quelle ustioni il piccolo Vincenzo? Le ipotesi più accreditate sono due: un bagnetto troppo caldo, un detergente non appropriato. La famiglia era già seguita dagli assistenti sociali e ai due indagati era stata revocata la potestà genitoriale e avevano perduto due figli. E proprio l'ordine degli assistenti sociali della Campania è intervento ieri sulla questione ringraziando il sindaco Vincenzo Cuomo per aver fatto chiarezza sulla vicenda e chiedendo a media e politica un atteggiamento privo di pregiudizi e luoghi comuni. «Riteniamo non corretto - si legge in una nota firmata dal presidente dell'ordine, Gina Panico - screditare lavoratori e istituzioni che ogni giorno convivono con il malessere ed il disagio delle frange più deboli della popolazione, affrontandolo con umanità e professionalità in realtà territoriali difficili. Questi atteggiamenti creano solo generalizzazioni inutili che mirano a distruggere un welfare già impoverito». 

Intanto l'associazione «Donne per il Sociale Onlus», presieduta da Patrizia Gargiulo, comunica di avere dato mandato al penalista napoletano Luigi Ferrandino affinché sporga una denuncia-querela per accertare ogni responsabilità circa la tragica vicenda di Vincenzino. «Lo stato di gravidanza era noto agli assistenti sociali e, probabilmente, anche al Tribunale per i Minorenni , così come noto era lo stato di degrado in cui viveva la famiglia Bocchetti-Terracciano. Siamo davanti a una tragedia annunciata». 

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Il Mattino