Vincenzino, il neonato ricoverato per ustioni a Napoli. Si indaga sui soccorsi: ​dopo il parto non ci fu il ricovero

Vincenzino, il neonato ricoverato per ustioni a Napoli. Si indaga sui soccorsi: dopo il parto non ci fu il ricovero
Ci sono nuovi atti al centro dell'inchiesta sulla drammatica vicenda del piccolo Vincenzo, il neonato di Portici partorito in casa e ora ricoverato in gravissime condizioni al...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Ci sono nuovi atti al centro dell'inchiesta sulla drammatica vicenda del piccolo Vincenzo, il neonato di Portici partorito in casa e ora ricoverato in gravissime condizioni al Santobono con ustioni sul 18% del corpo. I carabinieri di Torre del Greco e Portici, coordinati dalla procura di Napoli, sono al lavoro senza sosta per fare piena luce su ciò che è avvenuto in quell'appartamento di via Diaz. E l'indagine, culminata nell'arresto dei genitori del bambino (Alessandra Terracciano, 36 anni, e Concetto Bocchetti, 46), potrebbe allargarsi. Nel mirino degli inquirenti ci sono le possibili omissioni che avrebbero potuto evitare questa situazione. Gli accertamenti investigativi riguardano il primo intervento, avvenuto lo scorso venerdì, nell'appartamento dove abitavano i due arrestati. Da quanto si è appreso i sanitari avevano rappresentato ai genitori del bimbo la necessità del ricovero di mamma e figlio diversi giorni prima del blitz avvenuto martedì pomeriggio. Ricovero che sarebbe però stato rifiutato dalla donna, affetta da gravi problemi mentali.


IL DOCUMENTO
Al vaglio dei carabinieri proprio l'operato dei medici del 118. Per fare chiarezza sulla modalità in cui è avvenuto questo primo intervento i carabinieri hanno sequestrato la scheda redatta dal personale dell'autoambulanza. Proprio da quel documento potrebbero emergere dati significativi per capire cosa sia accaduto al piccolo e se le ustioni possano essere frutto di un bagnetto troppo caldo o di altri elementi. Non è escluso che nelle prossime ore possano essere iscritte nuove persone nel registro degli indagati.


Mentre fuori s'indaga, al secondo piano dell'ospedale Santobono il piccolo Vincenzo continua al lottare per restare aggrappato alla vita nel reparto di terapia intensiva neonatale dell'ospedale pediatrico napoletano. «Le condizioni del bimbo restano critiche spiega Antonino Di Toro, direttore reparto di terapia intensiva neonatale - in queste ore si sta continuando le terapie in atto e il supporto alle funzioni vitali. È stata praticata un'ampia rimozione chirurgica dei tessuti necrotici, mentre continuano tutti gli esami per determinare la natura delle lesioni. Ci vorranno ancora diversi giorni e anche da questi esami non è detto che emergano certezze assolute».


IL PASSATO


Intanto dalle indagini emerge anche il passato della madre del piccolo. La donna ha avuto un primo figlio all'età di sedici anni. Il bambino è stato dato subito in adozione, mentre altri tre bambini li ha dati alla luce anni fa con un compagno diverso. Alla donna è stata negata la potestà genitoriale e i bambini sono rimasti con il padre. Con l'attuale compagno, Concetto Bocchetti, la donna ha avuto, oltre al piccolo Vincenzo, altri due bimbi, entrambi sottratti alla coppia la scorsa estate per un provvedimento del tribunale di Catanzaro, dopo un violento litigio avvenuto sulla spiaggia di Cariati. È probabilmente temendo che le portassero via anche questo che la donna, seguita da tempo dai servizi sociali, ha tentato di tenere nascosto il parto. Nelle prossime ore i due sospettati dovranno presentarsi in tribunale, a Napoli, per l'udienza di convalida. In quella circostanza gli indagati avranno la possibilità di fornire la propria ricostruzione dei fatti e provare a dimostrare la loro innocenza rispetto alle pesanti accuse - abbandono di minore, maltrattamenti e lesioni gravissime - contestate dalla Procura. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino