Ieri mattina a conclusione di una indagine coordinata dalla Procura di Napoli Nord i militari del gruppo di Frattamaggiore della Guardia di finanza hanno notificato a un dirigente...
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Ancora guai giudiziari per Vincenzo Nespoli, dunque, fresco di una condanna a sette anni e mezzo di reclusione per riciclaggio e bancarotta fraudolenta. L'ex senatore di An ma soprattutto eminenza grigia della Lega in Campania potrebbe così essere arrivato al capolinea dell'attività politica, già in bilico dopo il flop del progetto - coltivato insieme alla deputata leghista, ex Forza Italia, Pina Castiello - di individuare un candidato per la coalizione di centrodestra in grado di impedire a Stefano Caldoro una nuova corsa a presidente della Regione. Un flop che ha spinto la stessa Lega a fare terra bruciata intorno a lui. E il fine corsa di Nespoli in qualche modo è stato accelerato dalla rinuncia di Armando Cesaro a candidarsi con Forza Italia per le Regionali, date le vicende giudiziarie che hanno coinvolto il padre Luigi e i suoi fratelli. Senza dimenticare il diktat di Salvini: niente candidature problematiche, figurarsi poi affidare la composizione delle liste della Lega a Nespoli, condannato e adesso finito nelle mire della Procura. Uno scossone politico non da poco, con epicentro ad Afragola. L'inchiesta, a quanto è trapelato, riguarderebbe una gara d'appalto svolta tra il 2018 e il 2019 per l'affidamento del servizio di raccolta di rifiuti, settore governato ad Afragola dal nipote di Nespoli, assessore nella giunta Grillo. La gara fu vinta da un'azienda che non era inserita nella White list della prefettura: l'inserimento sarebbe avvenuto solo tre mesi fa, quasi a scadenza di contratto.
Per questo riguarda invece la vicenda della gara di appalto per i servizi ai disabili, le indagini hanno consentito di accertare, secondo il gip del Tribunale di Napoli Nord, gravi responsabilità per i due indagati. Il dirigente del Comune di Afragola, membro della commissione per l'assegnazione della gara da 300mila euro per l'affidamento del servizio polifunzionale a persone con disabilità, in sede di valutazione dei soggetti partecipanti avrebbe attribuito all'associazione «punteggi sproporzionati e ingiustificati», in aperto contrasto con gli altri membri della commissione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino