La situazione è questa: a oggi i soldi per ristrutturare il San Paolo - così come progettato dal Comune - non ci sono e non ci saranno, perché è...
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A questo punto assumono un significato ben preciso il diluvio di ringraziamenti delle ultime 48 ore arrivato da Piazza Municipio - prima dal sindaco e ieri dal capo di Gabinetto Attilio Auricchio - verso la Regione. Sintomo sì di una ritrovata sinergia istituzionale almeno sui Giochi, ma anche che c’è un malato grave, il San Paolo, da curare e il medico può essere soltanto il Presidente della Regione. Come reperirà i fondi De Luca? Insieme al commissario per le Universiadi Luisa Latella e al Comune si stanno studiando tutte le opzioni possibili, anche un finanziamento ex novo. Staremo a vedere cosa accadrà e lo sapremo presto, il tempo a disposizione per i cantieri è davvero poco.
Si diceva di Auricchio che sul San Paolo ha sempre avuto una delega speciale. È addolorato Auricchio da quel «fesso» urlatogli dal presidente De Laurentiis che, si sa, è uomo focoso ma non rancoroso. Quindi giusto sottolineare che il Capo di gabinetto sa il fatto suo, lo sanno a Palazzo San Giacomo e anche in altri palazzi romani. «Il tema del mutuo - dice - è chiaro, non abbiamo i requisiti perché la Corte dei Conti, e lo hanno ribadito le Sezioni Riunite, non può indebitarsi. Stiamo lavorando perché all’interno dei fondi per le Universiadi ci sia un finanziamento. Ringraziamo molto il commissario Latella e la Regione per la grande attenzione perché non ci sono risorse specifiche per il San Paolo, però ribadisco c’è l’interesse della Regione che ringraziamo perché serve condivisione». E serve anche alla Latella, Commissario di un Governo che non c’è: deve avere almeno la pezza d’appoggio amministrativa di Comune e Regione altrimenti non senne parla proprio di nuove spese. E visto il clima tra Comune e Regione non era affatto scontato «l’interesse di De Luca».
Una maledizione il San Paolo, ogni volta che si mette mano all’impianto ci sono problemi amministrativi. Come rassicurare De Laurentiis che se si faranno i lavori non si ritroverà uno stadio con alcuni settori chiusi nel pieno delle partite di Champions che garantiscono incassi molto importanti e attirano decine di migliaia di tifosi? Auricchio la vede così: «Sono sorpreso dalle dichiarazione del presidente, dimostra una scarsa conoscenza delle dinamiche amministrative. C’è una progettazione avanzata per il San Paolo che non si è concretizzata per un problema di fondi. L’eventuale chiusura di settori dello stadio è stata già condivisa con il presidente in base alle partite e ai calendari. Bisogna riqualificare gli invasi e mettere i nuovi sediolini, massimo sessanta giorni». Qui Auricchio va nel concreto.
«Se ci sarà nocumento per la Società troveremo il modo per mitigarlo, c’è una convenzione da firmare. Se non soddisfa De Laurentiis vorrà dire che metteremo lo stadio a disposizione a “domanda individuale” ovvero tutte le volte che giocherà la squadra e il presidente pagherà a seconda degli incassi, se incassa molto paga di più». La speranza è che il clima si rassereni e che le parti lavorino assieme. Ma quali erano i lavori programmati da Comune e quali si faranno se il governatore trova i finanziamenti? Al primo posto 54 batterie di nuovi bagni, poi la sostituzione della totalità dei sediolini; sistemazione e impermeabilizzazione delle gradinate, sistemazione dei piazzali. E ancora la «messa in sicurezza delle carpenterie metalliche e delle bullonature» nonché «la messa in sicurezza della copertura esistente con integrazione analoga laddove necessario». Dunque sediolini, gradoni, balaustre, cancelli interni ed esterni, i piazzali stessi della struttura. La sensazione è che di sicuro - se si trovano i fondi - saranno installati bagni e i sediolini oltre alla pista e l’illuminazione. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino