Noemi, altro post choc su Facebook: «Non capisco cosa ha fatto di male chi ha sparato»

Immagine del post che ironizza sul ferimento di Noemi
Purtroppo sulla tragedia vissuta da Noemi, la bimba di 4 anni colpita da una pallottola durante una sparatoria avvenuta a Napoli l’altro venerdì, c’è da...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Purtroppo sulla tragedia vissuta da Noemi, la bimba di 4 anni colpita da una pallottola durante una sparatoria avvenuta a Napoli l’altro venerdì, c’è da registrare un altro post che lascia sconcertati. Ma stavolta abbiamo oscurato nome e volto dell’utente Facebook autore del testo, non certo per proteggerlo, ma per evitare di fargli pubblicità.


Infatti, visitando il profilo di questa persona si nota che le sue uscite sono tutte provocatorie, interventi su argomenti e notizie di attualità pubblicati solo per ottenere reazioni indignate da parte di chi legge. Un giochino che l’ha reso celebre e che lui mette in atto sostenendo che sia un modo per dimostrare come su internet il pubblico sia facilmente manovrabile. Ma in questo caso è lecito chiedersi se non si sia andati oltre la decenza, scrivendo: «Non capisco che ha fatto di male quello che a Napoli ha sparato ad una bambina, mica lo ha fatto apposta, sarebbe potuto succedere a qualsiasi altro napoletano».
 
Ovviamente, nella giornata di ieri il post ha ottenuto centinaia di razioni, anche divertite, e commenti, mentre sono decine le condivisioni. E sono tante le persone, soprattutto napoletane, che, ritenendo spregevole scherzare sulla tragedia vissuta da una bambina, sono andate a scrivere insulti di vario genere rivolti all’autore, finendo proprio per fare il suo gioco. Stesso discorso vale per chi quel post l’ha condiviso, invitando gli amici a recarsi su quel profilo per scrivergliene quattro.
 
Reazioni sbagliate che aiutano questi personaggi, siano essi haters o celebri provocatori, a perseguire i propri intenti, innescando anche un pericoloso effetto emulazione. In questi casi, invece, bisognerebbe ignorare le istigazioni e, semmai, segnalare il post e il profilo ai gestori del social network, nella speranza che certi comportamenti vengano censurati e i profili oscurati. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino