Nuovo Dpcm, la protesta dei cuochi della Campania: «È una rappresaglia del governo»

Nuovo Dpcm, la protesta dei cuochi della Campania: «È una rappresaglia del governo»
Dicono no al nuovo Dpcm che «ancora una volta mette in ginocchio le nostre attività». Sono i cuochi della Campania, riuniti nell'Unione Regionale Cuochi...

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Dicono no al nuovo Dpcm che «ancora una volta mette in ginocchio le nostre attività». Sono i cuochi della Campania, riuniti nell'Unione Regionale Cuochi della Campania, Urcc, che parla di «rappresaglia» da parte del governo.

Luigi Vitiello, presidente di Urcc, chiede «una proroga all'entrata in vigore del Dpcm». «Si tratta di provvedimento che contestiamo perché penalizza ulteriormente attività che già sono in ginocchio, ma soprattutto lo fa senza che ci siano ragioni oggettive che lo giustifichino - ha affermato - Dalla riapertura, non c'è alcun riscontro che individui in bar e ristoranti luoghi di particolare diffusione del contagio. Quindi ridurre gli orari di apertura non ha senso».

Sotto accusa anche la decisione di limitare a 30 il numero di partecipanti a cerimonie, «30 persone sono davvero poche». «Con questo provvedimento per molti locali non avrà più senso aprire - ha sottolineato - e il danno economico con perdita ulteriore del fatturato ci sarà per tutti. Le soluzioni per salvaguardare la salute pubblica ci sono, senza scaricare il peso ancora una volta sulle attività».

«Bisogna rafforzare i controlli e correggere le situazioni anomale, con un spirito di collaborazione tra il privato e istituzioni - ha aggiunto - La cosa più grave è che il governo emana questi provvedimenti senza dire come intende supportare i locali che ne pagheranno gli effetti, è vero che il provvedimento vale un mese, ma un mese così per molti di noi significa chiudere».

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Il Mattino