Nuovo sciopero generale per la Palestina a Napoli

"Blocchiamo la macchina bellica, blocchiamo il genocidio" è la manifestazione prevista per il 23 febbraio

Manifestazione per la Palestina
Continua l'impegno di numerose reti di associazioni partenopee a favore dello stop alle azioni belliche israeliane in Palestina. "Blocchiamo la macchina bellica,...

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Continua l'impegno di numerose reti di associazioni partenopee a favore dello stop alle azioni belliche israeliane in Palestina. "Blocchiamo la macchina bellica, blocchiamo il genocidio" è lo sciopero generale per la Palestina in programma per venerdì 23 febbraio 2024. Alle ore 14:30 presso Piazza Garibaldi (Napoli) il corteo cittadino inizierà il cammino della denuncia di quanto in atto in Medio Oriente. 

Il Centro Culturale Handala Ali, la Rete Napoli per la Palestina e la Rete studentesca per la Palestina sono i promotori della manifestazione sostenuta anche da altre organizzazioni cittadini. Di seguito si riporta il comunicato stampa pubblicato sulla pagina Instagram delle associazioni: 

«Sono passati oltre 4 mesi dalla carneficina che Israele sta operando in Palestina e oltre 75 anni da quando i palestinesi subiscono la più brutale delle colonizzazioni, a colpi di pulizia etnica, politiche d'apartheid e stragi quotidiane. A oggi si contano oltre 30 000 palestinesi uccisi, Israele non ha risparmiato niente e nessuno: donne, bambini, sanitari, giornalisti. Sono ormai più di 130 i giornalisti uccisi, più di 56 quelli arrestati. Ogni cosa è diventata un target: ospedali, campi profughi, case, scuole. Oltre un milione e 400mila palestinesi, in questo momento rifugiati a Rafah (che era stata indicata come “luogo sicuro” per i civili), sono intrappolati e minacciati dall’invasione via terra promessa dal governo sionista. È un genocidio - su cui ha aperto gli occhi addirittura la corte internazionale del’Aja - di cui il governo italiano è complice tramite accordi militari, copertura diplomatica e vendita d'armi. Le istituzioni italiane hanno blindato qualsiasi forma di dissenso e di solidarietà col popolo palestinese: un’informazione completamente asservita, dispositivi repressivi sempre più stretti - come dimostrano le manganellate durante i presidi davanti alle sedi RAI - e la proposta di legge della Lega, che vorrebbe vietare le manifestazioni di solidarietà con il popolo palestinese. Quello che accade in Palestina chiama in causa tutti noi. Mai come oggi è abissale la distanza tra i governi guerrafondai e i popoli del mondo che ovunque stanno scendendo in piazza, chiedendo il sanzionamento di Israele e la fine dell’occupazione. Ci uniamo perciò all’appello delle nostre sorelle e dei nostri fratelli palestinesi: scioperiamo e scendiamo in piazza il 23 febbraio a Napoli! Chiediamo a solidali, lavoratori, lavoratrici, studenti, studentesse, disoccupati e disoccupate, a chiunque si sia indignato davanti alle immagini che arrivano quotidianamente da Gaza, di scioperare e scendere in piazza con noi».

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Il Mattino