OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Finalmente una boccata di ossigeno per gli Astroni e, di conseguenza, per tutta la città di Napoli: la Riserva Naturale del Cratere riceverà circa 700mila euro per un progetto di riqualificazione dell'area, fortemente danneggiata dall'incendio della scorsa estate, ed in particolare da quello catastrofico del 2017. I soldi non arrivano dallo Stato o da enti locali, e nemmeno da uno dei vari fondi europei, dal Pnrr in giù, ma da uno sponsor privato estero. L'intervento, unico finanziato in Italia, si inserisce infatti nell'ambito di un programma triennale lanciato dal Wwf e dalla multinazionale spagnola dell'abbigliamento Inditex (proprietaria di Zara e di numerosi altri marchi noti della moda) che ha l'obiettivo di investire nel ripristino e nella conservazione della biodiversità. La partnership sarà avviata con nove progetti del Wwf sviluppati in Nord Africa, Europa, Asia e America Latina incentrati sulla conservazione delle foreste, sulla riqualificazione dei bacini idrici e sulla protezione delle specie a rischio di estinzione e dei loro ecosistemi. Per sostenerli, Inditex stanzierà un contributo di 10 milioni di euro nel corso del triennio, 700mila dei quali arriveranno all'oasi partenopea.
La Riserva degli Astroni è composta da un vecchio vulcano, tre piccoli laghi e una foresta; comprende diversi ecosistemi che ospitano una grande varietà di uccelli, insetti, mammiferi, rettili e anfibi (due dei quali protetti a livello europeo). Questo gioiello naturalistico, negli ultimi anni, è stato devastato da incendi generati dalla follia umana. Il progetto che lo riguarda, spiega il direttore dell'oasi, Fabrizio Canonico, «è uno dei tre selezionati in tutto il Mediterraneo» e finanzia un restauro delle aree interessate dagli incendi. «Quello del primo agosto scorso - ricorda - è stato causato dall'utilizzo di fuochi d'artificio da parte di una struttura ricettiva distante poche centinaia di metri, ed ha interessato 15 ettari interni alla Riserva.
Si pone quindi il problema della rimozione, un'attività onerosa. «Abbiamo individuato dei partner grazie ai quali potremo riutilizzare gli alberi caduti trasformandoli in manufatti da usare nella Riserva, come panchine, tavoli, bacheche e frecce segnaletiche», continua il direttore degli Astroni. In programma anche interventi di ingegneria naturalistica per mettere in sicurezza con palificate in legno aree in cui si sono verificate frane o a rischio frana. Un'altra azione sarà finalizzata alla prevenzione degli incendi: «Installeremo una terza termocamera, in aggiunta alle due già attive», afferma Canonico. Si tratta di una telecamera collegata a dei sensori che rilevano i cambiamenti di temperatura e che lancia l'allerta in caso di pericolo: uno strumento che rende più difficile la vita ai piromani e più veloce l'intervento dei vigili del fuoco. Previste anche iniziative didattiche rivolte alle scuole. In particolare, «abbiamo lanciato un concorso: le poesie che ci saranno inviate dai bambini saranno appese ad un albero simbolico e, per ogni bambino che partecipa, pianteremo un nuovo alberello». La sensibilizzazione, secondo Canonico, è un tassello fondamentale: «Agli Astroni - conclude - ci sono 500mila alberi, in pratica uno ogni due abitanti di Napoli, è come se fosse mezzo polmone della città. Quindi vogliamo coinvolgere tutti i cittadini, per spiegare l'importanza della depurazione dell'aria in una grande città che soffre per l'inquinamento».
Leggi l'articolo completo suIl Mattino