L'obbligo di ritirare i figli a scuola vale anche in Campania: «I genitori a rischio denuncia»

L'obbligo di ritirare i figli a scuola vale anche in Campania: «I genitori a rischio denuncia»
«C'è poco da discutere, la legge è legge e va rispettata». Luisa Franzese, direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, è...

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«C'è poco da discutere, la legge è legge e va rispettata». Luisa Franzese, direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale, è chiarissima sulla linea da seguire riguardo la questione degli studenti delle scuole medie che non potranno più tornare a casa da soli. Del resto, la ministra all'Istruzione Valeria Fedeli si è espressa con altrettanta chiarezza facendo riferimento a una sentenza della Cassazione che spazza via dubbi, polemiche e perplessità condannando preside e docente dell'ultima ora della mattina per non aver affidato a un adulto un ragazzino morto quindici anni fa sotto uno scuolabus. In tutto questo tempo c'è stata un po' di anarchia e si sono chiusi gli occhi lasciando tornare a casa da soli i ragazzi delle secondarie di primo grado, soprattutto lì dove vigeva l'impossibilità dei genitori di andarli a prendere per motivi di lavoro, oppure per la vicinanza della propria abitazione all'istituto scolastico.


Stavolta gli occhi di dirigenti scolastici, insegnanti e personale didattico saranno invece ben aperti lasciando uscire dalla scuola gli studenti solo in presenza dei genitori. «Al di là della sentenza, dobbiamo partire da un presupposto: i minori non possono essere abbandonati a se stessi all'uscita di scuola. Per quanto mi riguarda era una regola anche prima delle sollecitazioni della ministra Fedeli, e ho spesso dato indicazioni in merito, poi però ogni dirigente poteva decidere e mettere a verbale le proprie decisioni. Stavolta non si transige». Secondo Franzese i rischi sono molteplici: «Chiunque allora potrebbe lasciare il figlio in strada, non occuparsene più. Non è affatto così, neanche prima: i minori vanno tutelati e i genitori devono prendersi le proprie responsabilità occupandosene quando non sono più sotto il tetto della scuola, dove li tuteliamo noi». Inoltre per il direttore dell'Usr «non ci possono essere deroghe. Lo stabilisce una legge a tutela dei minori che salvaguarda l'incolumità dei ragazzini sotto i 14 anni, chi invece non andrà a prenderli può essere denunciato per abbandono di minore» per poi rivolgersi direttamente ai genitori critici su tale ordinamento: «La vita è questione di organizzazione e di buonsenso». Molte dirigenti si stanno già attrezzando convocando Consigli d'istituto e le riunioni con le famiglie sono state piuttosto accese. 


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