Occhio in 3D da cellule umane una napoletana nel team

La professoressa di origine napoletana Giacomina Massaro-Giordano
Realizzato un occhio artificiale in 3D a partire da cellule umane che usa la fantascienza perché  ...

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Realizzato un occhio artificiale in 3D a partire da cellule umane che usa la fantascienza perché 

"Costruito" su un chip, dotato di cornea e palpebre formate da idrogel sintetico in grado di chiudersi ed aprirsi come quelle "vere".

Un occhio artificiale "costruito" in 3D a partire da cellule umane e capace di aprire e chiudere le palpebre in idrogel sintetico: è una ricerca da fantascienza quella portata a termine dall'University of Pennsylvania, negli Stati Uniti. Fra gli autori la professoressa di origine napoletana Giacomina Massaro-Giordano che afferma: «L'organo, realizzato su un chip, è dotato di cornea, congiuntiva e lacrime artificiali e, in futuro,  potrebbe essere usato al posto di modelli animali per studiare disturbi come l'occhio secco e per testare nuovi farmaci».

Lo studio è stato descritto sulla rivista Nature Medicine. Il modello della superficie dell'occhio riprodotto su chip riesce per la prima volta a simulare la complessa struttura multicellulare dell'organo che fa da barriera nei confronti dell'ambiente esterno.

Come si costruisce un occhio? I ricercatori guidati da Dongeun Huh hanno riprodotto la geometria e la composizione cellulare degli strati più esterni dell'occhio. Innanzitutto, sono state coltivate cellule derivate dalla cornea e dalla congiuntiva in un'interfaccia aria-liquido che ha permesso di ricreare la superficie oculare. Questa è stata poi inserita all'interno di una piattaforma in cui è stata esposta a fluidi lacrimali e allo scorrimento di una palpebra artificiale fatta di idrogel che imita il battito spontaneo delle palpebre.


Grazie a questa piattaforma, gli scienziati hanno creato un modello che riproduce il disturbo dell'occhio secco, utilizzandolo per testare un farmaco. L'obiettivo è quello di affinare il sistema per poterlo usare come alternativa alla sperimentazione animale, anche se serviranno ulteriori indagini per validarne il corretto funzionamento. Per simulare davvero l'occhio umano, bisognerà, poi, migliorare ulteriormente questo modello artificiale arricchendolo con altri elementi, come i vasi sanguigni e le terminazioni nervose. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino