Omicidio a Mergellina, fiaccolata a Pianura per Francesco Pio: «Mai più vite spezzate»

«I giovani sono la speranza di Napoli, non uccidiamo i loro sogni»

La fiaccolata di Pianura
Oltre mille persone alla fiaccolata in ricordo di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso da un proiettile esploso da Francesco Pio Valda, 20enne di Barra oggi in carcere per...

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Oltre mille persone alla fiaccolata in ricordo di Francesco Pio Maimone, il 18enne ucciso da un proiettile esploso da Francesco Pio Valda, 20enne di Barra oggi in carcere per omicidio aggravato dal metodo mafioso. Una tragedia che si è consumata davanti allo specchio d'acqua di Mergellina nella notte tra domenica e lunedì scorso, fuori a uno dei tanti chalet affollati dai giovanissimi nel fine settimana. Ieri a tardo pomeriggio gli amici e i familiari della vittima hanno voluto organizzare una marcia silenziosa per chiedere verità e giustizia per il ragazzo, che abitava negli alloggi popolari di via Escrivà e lavorava come pizzaiolo. «Vogliamo che non ci siano più giovani vite spezzate - ha urlato il papà Antonio davanti alle telecamere e ai cronisti - i giovani sono la speranza di Napoli. Non uccidiamo i loro sogni. Ecco perché mi auguro che ci sia una pena esemplare da parte della magistratura per chi ha commesso questo reato, altrimenti chiunque si sentirà impunito nel farlo ancora». Un invito a tutta la società civile, ma soprattutto allo Stato che dovrebbe fare la sua parte garantendo sicurezza ai cittadini. Alla manifestazione - partita dalle Case gialle e proseguita fino al centro di Pianura, passando per via Nabucco e via Campanile - hanno partecipato tra gli altri il vicesindaco Laura Lieto, la consigliera comunale Alessandra Clemente e il consigliere regionale Marco Nonno. Oggi alle 15.30 ci saranno invece i funerali di Maimone, nella chiesa di San Lorenzo Martire in via Montagna Spaccata. Ad annunciarlo il parroco don Enzo Cimarelli, che ha sottolineato che la comunità parrocchiale e l'intero quartiere si riuniranno in preghiera per salutare il giovane. Il sacerdote ha inoltre comunicato che la parrocchia, per l'accesso ai fedeli, sarà aperta a partire dalle 14.30, ma che durante la messa «non saranno consentite riprese e interviste rispettando la scelta della famiglia e della comunità parrocchiale, provate dal dolore e dalla sofferenza e che desiderano che il momento di sia di raccoglimento, solidarietà, preghiera e silenzio». 

«Non riesco a credere che domenica sera dovevo esserci anch'io con lui. Ma soprattutto non riesco a pensare che non potremo più andare a divertirci insieme». Giorgio Vivenzio ha 20 anni, nonostante il viso da ragazzino gli permetta di dimostrarne di meno. Anche lui, come tanti dei partecipanti alla fiaccolata di ieri a Pianura, era uno degli amici di Francesco Pio Maimone. «Ogni sabato andavamo a ballare al Club Life di Agnano - ricorda - era un appuntamento fisso. Mi addolora che Pio ora non ci sia più».

Tra gli organizzatori dell'iniziativa che ha visto sfilare centinaia di persone tra le strade del quartiere è stato un altro amico della vittima e della sua famiglia, Alessandro Seta: «Il messaggio che vogliamo veicolare deve essere di speranza e di pace con cui diamo voce a Pio, che resterà sempre con noi, non morirà mai - dice - questo infatti non è un addio, ma un semplice saluto. Lui era nato e cresciuto in questo rione, ma non ha potuto continuare il suo percorso di vita. Era pieno di sogni, speranze, grande lavoratore come pochi alla sua età. Vogliamo che la marcia sia un input per tutto il Paese, chiediamo giuste pene per chi commette questi reati». Ripete di volere «solo giustizia» Emanuele De Dosa, in testa al corteo, «era un fratello per me, siamo cresciuti insieme. Non meritava ciò che gli è accaduto. Non deve mai più succedere, né ai buoni né ai cattivi, non si può vivere così». Per Giovanni Battista «poteva succedere a un altro ragazzo. Ma non si può avere timore di andare fuori a un bar e perdere la vita. Adesso alla rabbia dei primi giorni è subentrata la tristezza di aver perso più di un amico. Ricorderò sempre il suo sorriso». Gli fanno eco altre due amiche dei familiari di Pio, Daniela Marasco e Anna Seta: «Vogliamo giustizia, non vendetta - dicono - Parliamo di qualcosa che non si può accettare, Pio era figlio di tutti noi».

Al 18enne è già stato dedicato un piccolo parco adiacente le Case gialle, costruite dopo il '90 dalla Caritas europea e poi passate alla gestione del Comune di Napoli, come spiega Giovanna Galdieri, del comitato civico Villaggio Caritas: «Siamo 99 famiglie ad abitare in questi alloggi popolari, Pio era un ragazzo meraviglioso a cui abbiamo voluto intitolare un giardino che abbiamo ripulito noi stessi da cumuli di immondizia e di cui ci prendiamo cura ogni giorno. Vogliamo che il suo ricordo resti indelebile, ma ci auguriamo che le istituzioni non si dimentichino di lui e di questa zona del quartiere». Una zona dove l'erba incolta raggiunge le abitazioni, non c'è manutenzione ordinaria e il fetore di fogna arriva alle narici attraversando una specie di giungla, per andare da una palazzina all'altra. 

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Il Mattino