L'omicidio nel centro abbronzante ispirato da Gomorra: sei arresti quattro anni dopo

L'omicidio nel centro abbronzante ispirato da Gomorra: sei arresti quattro anni dopo
Agenti della polizia di Stato e carabinieri hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei soggetti, esponenti del clan...

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Agenti della polizia di Stato e carabinieri hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei soggetti, esponenti del clan camorristico degli Amato-Pagano, operante nei comuni di Arzano, Melito, Mugnano e Marano, ritenuti responsabili, a vario titolo, di omicidio, estorsione, violenza privata, detenzione e porto illegale di arma comune da sparo. 


Il provvedimento si fonda sugli esiti delle attività investigative frutto di un lavoro di sinergia, svolto di concerto dalla Squadra Mobile di Napoli e dai carabinieri dal Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna.

Le indagini svolte, corroborate anche da attività tecniche e da dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, hanno riguardato l’individuazione di mandanti ed esecutori, nonchè il contesto criminale in cui è maturato il duplice omicidio di Ciro Casone e Vincenzo Ferrante, avvenuto il 26 febbraio 2014, maturato nell’ambito di un contrasto per il controllo delle attività illecite sul territorio di Arzano tra un sodalizio criminale emergente riconducibile al clan Amato-Pagano e il gruppo delinquenziale facente capo ad una delle vittime, referente del clan Moccia su quell’area della provincia napoletana. Il duplice omicidio fu consumato all’interno del centro estetico Solerio di Arzano, frequentato dalle vittime. Durante la fuga i killer ingaggiarono una colluttazione con la moglie di Casone che, intervenuta per soccorrere il marito, fu colpita al capo con il calcio della pistola.

Il duplice omicidio fu deciso e commesso da Renato Napoleone, affiliato di lunga data del clan Amato Pagano, desideroso di estendere il suo dominio criminale nel territorio di Arzano, che nella fase esecutiva è stato coadiuvato da Angelo Antonio Gambino e Francesco Paolo Russo.


Le indagini hanno, inoltre, consentito di raccogliere elementi di colpevolezza a carico di Pasquale e Pietro Cristiano e Raffaele Liguori, in relazione ad alcune estorsioni commesse ai danni dei titolari di  aziende ubicate nel territorio di Arzano, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino