Duplice omicidio in tabaccheria a Melito, quattro arresti dopo 18 anni nel clan Di Lauro: c'è anche Ciro, figlio del capoclan

Per delega del Procuratore della Repubblica distrettuale di Napoli, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, supportati dai colleghi del Nucleo...

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Per delega del Procuratore della Repubblica distrettuale di Napoli, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, supportati dai colleghi del Nucleo Investigativo di Napoli, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautela in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Dda, nei confronti di alcuni affiliati di spicco del clan Di Lauro in relazione al duplice omicidio, avvenuto a Melito il 21 novembre 2004, in danno di Domenico Riccio, vicino al clan Abbinante, obiettivo dell’agguato all’interno della sua tabaccheria, e Salvatore Gagliardi, presente sul posto per caso. 

Le indagini hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in riscontro  alle dichiarazioni di molteplici collaboratori di giustizia.

Il duplice omicidio è maturato nel corso della prima “faida di Scampia” (2004-2005), che vedeva contrapposti dall’ottobre del 2004 il clan Di Lauro al cartello scissionista (formato da Abete-Notturno, Abbinante, Marino e Amato-Pagano). 

 

Le persone sottoposte a misura cautelare sono Ciro Di Lauro, figlio del capoclan di Secondigliano Paolo e fratello di Marco, catturato dopo 14 anni di latitanza, Giovanni Cortese (libero vigilato), Salvatore Petriccione e Ciro Barretta (già detenuti per altri reati).




 

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Il Mattino