L'ong Mediterranea Saving Humans presenta a Napoli il suo equipaggio di terra: «Necessario dove non c'è accoglienza»

Presentazione dell'equipaggio di terra dell'Ong Mediterranea Saving Humans
Mediterranea Saving Human sbarca a Napoli, presentando - all'interno dell'ex Asilo Filangieri - il suo equipaggio di terra: «Oggi è la presentazione...

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Mediterranea Saving Human sbarca a Napoli, presentando - all'interno dell'ex Asilo Filangieri - il suo equipaggio di terra: «Oggi è la presentazione del nodo napoletano di Mediterranea e quindi dell'equipaggio di terra di Napoli. Per me è molto importante e significativo essere qui - commenta Alessandro Metz, armatore della Mare Ionio di Mediterranea Saving Humans - perché Napoli è una città di mare, da sempre pronta all'accoglienza e, nonostante tutte le contraddizione che può avere, è una città che accoglie le differenze e le diversità». Mediterranea è stata la prima Ong in Italia ad occuparsi dei migranti in pericolo di vita nel Mediterraneo Centrale, ma oltre ai soccorsi in mare - per chi si trova in condizioni di pericolo, come imposto da tutte le norme vigenti -  si impegna anche a terra costruendo una rete territoriale di supporto che riesce a riservare una degna accoglienza. «Sono tre anni che svolgiamo salvataggi e ricerca in mare - continua Metz - e gli equipaggi di terra sono ormai presenti in tutta Italia e non solo. Rappresentano una parte fondamentale nei luoghi in cui l'accoglienza c'è o viene meno, in cui l'inclusione sociale esiste o è latente. In questo l'equipaggio di terra ha un ruolo forte sia per il sostegno della nave in mare, sia per il lavoro che può sviluppare sul territorio».

Nel 2015 il regista, Michele Cinque, si imbarcò a bordo di una nave di ricerca e soccorso, la Iuventa - l'ong tedesca bloccata nel porto di Trapani, diventata oggetto di un'inchiesta aperta contro il suo equipaggio - e nel 2018 realizza un film-documentario sulla storia travagliata di gruppo di giovani europei, protagonisti di una serie di atroci eventi. «Salutare l'equipaggio di terra di Mediterranea è sempre un grande momento di gioia - dichiara Michele Cinque -. Chi va in mare, o difende l'azione delle navi umanitarie del Mediterraneo dalla terra, è una parte della società civile composta da persone che difendono i nostri valori europei e la nostra dignità in quanto continente che si dice civile, che si dice rispettoso dei diritti umani e trattati internazionali che abbiamo firmato e ratificato sulle leggi del mare. Quindi è sempre una bella sensazione vedere che si espanda questo equipaggio di terra e che presto la nave Mediterranea tornerà dov'è più necessaria», conclude.

 

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Il Mattino